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Neumann NDH 30, un ascolto che rasenta la perfezione  - recensione

Rapporto qualità/prezzo9
Costruzione10
Suono10
Le NDH 30 sono una risposta a chi chiede una cuffia per il mix e il mastering, che sempre più frequentemente trova fonici impegnati con le cuffie
9.7

Di tipo dinamico e open back, semplicissime e comode, dotate di jack rimovibile, con un suono che vi farà dimenticare di indossare un paio di cuffie per proiettarvi nell'illusione di essere davanti ad un impianto perfettamente calibrato.

Su questo ultimo punto, però, bisogna riflettere un attimo quando ci vuole troppo tempo per conoscere bene e farsi l'orecchio su un ascolto...forse c'è qualcosa che non va, e non è nelle nostre orecchie ma quasi sicuramente negli speaker.

I problemi più frequenti che si incontrano con le cuffie sono le basse sbilanciate, medie troppo enfatizzate o decisamente bucate, suono fastidioso sulle medio alte, immagine stereo poco fedele (effetto della mancanza del crosstalk che tende ad allargarla troppo), timbro generale troppo diverso dagli ascolti ai quali siamo abituati. Neumman, con le NDH 30, vuole ribaltare questa visione: l'obiettivo è quello di dare la sensazione di essere davanti ad un impianto con monitor perfettamente calibrati e, a mio parere, l'esperimento è perfettamente riuscito.

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Le cuffie

120 Ohm di impedenza (150 sulle precedenti NDH20), open back (quindi il suono non è isolato, chi è attorno sente cosa si sta ascoltando molto chiaramente), range dai 12 Hz ai 34 kHz e THD dello 0,03%. Il magnete è in neodimio (manco a dirlo) con trasduttori d 38 mm, SPL a 104 dB con potenza massima di 1000mW (picco) e 200 mW in continuo. Il peso, senza cavo è di 352 gr. Certamente l'ascolto open back le rende poco silenziose e meno efficienti a parità di Watt, ma se ne guadagna in termini di linearità nella risposta in frequenza. Per la loro estrema affidabilità nella spazializzazione del suono le NDH 30 sono perfette anche per mix di tipo binaurale (inclusi quindi VR e Gaming).

L'headband è ovviamente regolabile e i padiglioni sono in spugna ricoperta di stoffa, molto morbida e che non tende a sbriciolarsi col tempo e l'usura, più larghi rispetto alle precedenti cuffie chiuse NDH 20. L’obiettivo, infatti, era quello di includere anche la pinna dell’orecchio angolando i trasduttori. Il jack a quattro pin è rimovibile e si connette al padiglione destro, il cavo lungo tre metri dà una certa libertà di movimento e non tende ad attorcigliarsi su sé stesso, oltre ad essere ben isolato. Il cavo è particolare, perché è internamente bilanciato, cioè con due terre separate: mandando un segnale solo a un canale, sull’altro c’è silenzio.

In caso di cavi non ben realizzati, su altre cuffie si sente il suono anche sulla cuffia controlaterale, provare per credere. Questo è un dettaglio non da poco, perché permette di mantenere una perfetta separazione tra i due trasduttori, a tutto vantaggio del campo stereo. Usare un cavo simile anche per altre cuffie è in grado di migliorare di molto l’ascolto! Neumann afferma che sono state studiate per mantenere la compatibilità con il suono e il mix realizzati su monitor KH.

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Il microfono di misura Neumann MA-1

In prova

Parto dicendo agli scettici delle cuffie, come me: se vi capita, provatele assolutamente. Proprio perché io stesso non sono un amante di questo tipo di ascolto lo dico con cognizione di causa, perché mi hanno lasciato estremamente stupito in senso positivo. Il suono è perfettamente bilanciato, dopo aver ascoltato tutti i brani che uso come reference posso assolutamente dire che le NDH 30 non hanno minimamente cambiato il timbro del suono o il bilanciamento in frequenza. Certamente alcune cose sono diverse ma quello non dipende dal modello o marchio, ma semplicemente dal fatto che l'ascolto in cuffia è fisicamente diverso: è ultra nearfield e manca il crosstalk, per cui la sensazione è sempre diversa rispetto ad un ascolto da monitor.

Tuttavia se nella maggior parte dei casi sembra di ascoltare due mix diversi, nel caso delle NDH 30 la differenza è così minima che lascia veramente basiti. La dinamica è eccellente, il suono non sembra subire compressione, il bilanciamento tra suono dry ed effetti rimane praticamente inalterato, lasciando completamente spazio ai dettagli: alcuni particolari saranno chiaramente udibili, mentre in un ascolto da monitor bisognerebbe prestarvi appositamente attenzione. Le differenze con il modello chiuso NDH 20 sono piuttosto evidenti: le NDH 30 hanno un campo stereofonico preciso ma più ampio delle NDH 20, con un miglioramento effettivo nell’ascolto in binaurale. Le due cuffie hanno compiti differenti, se dovessi fare mastering o mix, punterei dritto per le NDH 30.

Ogni genere musicale è fedelmente riprodotto, dalla classica all'heavy metal passando per rock, grunge, fusion, jazz, blues, ogni strumento è perfettamente posizionato nell'immagine stereo e la dinamica è impressionante. L'unico limite di queste cuffie sta nella rumorosità che producono (lo ricordo, sono open back), per cui le sconsiglio per la fase di registrazione in quanto il suono è abbastanza forte da poter rientrare in un microfono. Per il resto non credo ci siano limiti, vanno benissimo per mix e mastering e, ancora di più, semplicemente per ascoltare musica.

Vengono vendute in un'apposita confezione molto comoda per il trasporto e il cavo, essendo removibile, non è mai un intralcio. Il prezzo delle NDH 30 è alto, circa 650 €, ma stiamo parlando della Ferrari del settore recording, cioè Neumann: quando si ha a che fare con questo marchio si paga sempre il giusto.

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Il cavo removibile

Conclusioni

Le NDH 30 sono una risposta a chi chiede una cuffia per il mix e il mastering, che sempre più frequentemente trova fonici impegnati con le cuffie. A causa del prezzo, le sconsiglio agli amatori o chi per essi, nel senso che un paio di cuffie di questo tipo hanno ragione d'essere quando tutta la catena audio è degna di un prodotto simile: ascoltare un MP3 o streaming a bassa qualità direttamente dal computer o smartphone con le NDH 30 è una cosa che non si può proprio fare, per semplice buon senso e spreco di risorse.

File audio lossless, un ottimo convertitore e un finale per cuffie decente sono il minimo sindacale per dare in pasto alle cuffie le migliori emozioni musicali, cioè lavorare in studio per la produzione, il mix e il mastering. C’è un nuovo contendente ed è di peso: Neumann non sta sbagliando un colpo!

 

PRO

Comodità

Costruzione

Suono fedelissimo

Immagine stereo precisissima

Jack estraibile

Cavo bilanciato

CONTRO

Rumorose, ma sono aperte

 

INFO

EXHIBO

 

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