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Acustica Audio Ash, il clipper limiter multiuso - Recensione

Rapporto qualità prezzo9
Suono10
Facilità d'uso7
8.7

 

ACUSTICA AUDIO ASH: IL CLIPPER/LIMITER MULTIUSO.

Acustica Audio Ash limiter/clipper plug-in mastering mixing pro studio project studio recensione test review Andra Scansani Audiofader

Se stavate pensando di acquistare un limiter/clipper versione outboard, fermatevi subito e prima provate Ash di Acustica Audio. Estremamente versatile, preciso, adattabile a qualsiasi tipo di lavoro e genere musicale, ottimo sia per il mastering che per il mix. Viene fornito in due versioni con interfaccia grafica differente, entrambe utilizzabili in modalità ZL come tutti i plug-in di Acustica.

Parto con un incipit tutto a favore dei “costruttori” di questo plug-in: uno dei più grossi difetti dei prodotti di Acustica Audio (forse l'unico difetto), era il carico di lavoro che andava ad abbattersi sulla CPU, tanto che, anche con un computer mediamente spinto, era difficile utilizzarne più di quattro o cinque in un mix.

Questa cosa, da qualche tempo a questa parte, è notevolmente migliorata, nella fattispecie Ash può essere messo in insert su svariate tracce senza andare ad appesantire troppo il lavoro.

Detto questo Ash di base è un clipper (un distorsore in parole povere) al quale è aggiunto un limiter, e di questo già si potrebbe essere soddisfatti, ma Acustica Audio ha voluto creare uno strumento del quale (almeno io personalmente) farei fatica a fare meno d'ora in poi: perché emula veramente benissimo quello che farebbe un limiter/clipper da mastering versione outboard, e parliamo di macchine che costano migliaia di euro, non centinaia.

Decine di preset campionati di clipper e limiting, oversampling da paura fino a 1024X, true peak per evitare con maniacale precisione l'intersample clipping: una macchina prodigiosa che può essere spinta veramente molto in là (e ci vuole un computer non poco potente per lavorare bene a 1024X di oversampling) ma che lavora già egregiamente con impostazioni del tutto normali.

Controlli

Le due versioni GUI di Ash hanno gli stessi controlli e “suonano” identici, l'unica cosa che cambia è appunto l'interfaccia grafica e la posizione dei controlli.

Sostanzialmente si tratta di poche funzioni, ma non bisogna farsi ingannare dalle apparenze, poiché Ash non è un plug-in semplice e se si sbaglia l'ordine col quale utilizzare le varie sezioni si rischia di fare dei veri disastri, soprattutto con la parte dedicata al Clipper: per questo motivo descriverò i controlli nell'ordine in cui dovrebbero essere utilizzati per evitare errori grossolani.

Acustica Audio Ash limiter/clipper plug-in mastering mixing pro studio project studio recensione test review Andra Scansani Audiofader

1 - Gain Staging: con questo controllo si deve aggiustare il volume del segnale in ingresso, portandolo ad un livello appena al di sotto del quale il clipper inizia ad attuare una gain reduction.

2a – Mode: qui si può selezionare il modello di clipper più adatto, ce ne sono svariati ma un buon punto di partenza è il modello “Yellow Type 3dB Clipper”.

2b – Knob: con questo controllo si agisce sulla quantità di clipping da aggiungere al segnale, da -5 a +5 dB, a seconda dei propri gusti e del caso, ed è una buona regola non andare oltre i 2 dB di gain reduction.

2c – Auto Mode On: permette di ascoltare il livello di degrado raggiunto dal segnale quando il clipper è attivo.

2d – Delta: con questa funzione è possibile ascoltare in modo ancora più dettagliato come il segnale cambia tra Input e Output.

2e – Knob: è opportuno aggiustare ancora il livello di distorsione del segnale dopo aver selezionato il giusto oversampling (4c), tenendo conto che un buon valore per il mastering è almeno 16X.

2f – Soft/Hard: agisce sulla timbrica del clipper, che rimane più trasparente e morbida in modalità Soft mentre tende a farsi sentire in modo marcato man mano che ci si avvicina all'estremo Hard.

3a – Mid/Side: è uno slider che agisce bilanciando la quantità di clipping sul segnale Mid rispetto a quello Side, nella posizione intermedia agisce allo stesso modo su entrambi.

3b – M/S: dopo aver bilanciato la quantità di clipping con lo slider 3a è opportuno ascoltare separatamente Mid e Side del mix con questa funzione, in modo da avere un'idea precisa di cosa stia succedendo separatamente sulle due matrici.

4a – Auto Mode Off: disattiva la modalità Auto Mode nel caso sia attiva.

4b – Ceiling: questo è un parametro molto importante, perché agisce sul limiter. Se Ash è l'ultimo in catena su una traccia o sul master, è bene selezionare un algoritmo che contenga la funzione True Peak. Per il resto la scelta è creativa, sapendo che con limiter aggressivi sarà più facile ottenere altri RMS a spese del suono, mentre con algoritmi più soft si otterrà un suono più pulito a spese del volume finale medio.

4c – Oversampling: altro parametro importantissimo che permette di evitare i famigerati clip intersample, per una sessione di mastering il valore minimo consigliato è di 4X.

4d – Post Clip: da utilizzare solo quando è attivo un limiter, nella pratica agisce come una threshold alzando il volume medio RMS.

4e – LUFS/RMS: attiva il metering in una delle due modalità.

5 – Output: con questo controllo, ultimo nella catena, si agisce sul volume finale di Output. La funzione -1 nello specifico abbassa di 1 dB l'output del segnale (utile nel caso di conversione ad Mp3 o altri formati compressi o lossless).

Il signal flow di Ash è il seguente, piuttosto semplice ma assolutamente importante da sapere per lavorare con cognizione di causa:

Acustica Audio Ash limiter/clipper plug-in mastering mixing pro studio project studio recensione test review Andra Scansani Audiofader

In prova

Ash è assolutamente pulitissimo e perfettamente lineare in fase, ovviamente questo quando la funzione Clipper non stia ancora applicando una gain reduction: appena essa si innesca, compare la distorsione armonica (ed è normalissimo, trattandosi appunto di un distorsore), con leggere differenze tra i vari algoritmi, alcune più marcate, altre meno invadenti, alcune che esaltano armoniche pari e altre che si soffermano su quelle dispari.

Quando la funzione Oversampling è attiva, il segnale viene filtrato completamente partendo leggermente prima dei 20Khz, questo per evitare errori di aliasing che comporterebbero la formazione di vere e proprie armoniche “fantasma” assolutamente da evitare nel dominio digitale.

Ash non va visto semplicemente come un limiter, può anche essere tale (e lo fa molto bene!), certamente, ma in realtà la sua funzione è quella di portare una traccia al suo massimo potenziale, di volume, di presenza, di intellegibilità.

Può e deve, quando è il caso, essere utilizzato anche su una singola traccia per esaltarla e crearle il suo preciso spazio nel mix senza che venga mai mascherata o vada a mascherare qualcosa, su un bus per dare una compressione unita a una distorsione che renda il suono più vivo e presente e, ovviamente, può essere assolutamente utilizzato come limiter in fase di mastering la quale, assolutamente, non esclude anche l'utilizzo di una certa distorsione armonica.

Ash è una macchina che si comporta come volete voi: il suo intervento può essere quasi impercettibile così come drastico e perentorio, fino a disintegrare ogni forma di dinamica e trasparenza se si esagera.

Prima di calcare la mano è buona cosa conoscerlo a fondo, provare i vari algoritmi disponibili, “accelerare” piano piano come si farebbe con una nuova potentissima autovettura che però non si conosce ancora bene.

Il file audio qui sopra “Electro Pumping” è un perfetto esempio di come NON utilizzare Ash, ma anche un qualsiasi plug-in o macchina di questo tipo: ho spinto il Clipper e il Ceiling decisamente oltre il limite e l'effetto pumping unito ad una esagerata distorsione si sentono chiaramente, oltre al fatto che il master meter è letteralmente inchiodato sullo 0 dBFS senza quasi muoversi.

Se invece utilizzato nel modo giusto e con il giusto algoritmo non faticherà a portare RMS di un vostro brano a -8 o -6 senza che si senta troppa compressione, il segreto, come dicevo, è conoscere cosa si sta facendo step per step (oltre ad avere un buon mix di base altrimenti non si va da nessuna parte... cosa che spesso ci si dimentica).

Una cosa che mi sono chiesto, per concludere, è come mai non sia stata inserita una sidechain interna alla sezione Clipper per escludere le basse frequenze dal processing.

Questa cosa potrebbe migliorare notevolmente la versatilità di Ash, dato che le basse frequenze sono le prime a “soffrire” la compressione e la distorsione, e a volte ci si trova a dover sbilanciare un po' il Clipper sulla parte side del mix (di solito povera sulle basse) per non sentire la distorsione del segnale.

Conclusioni

Per 199 € si acquista un plug-in a mio parere eccezionale e, come per ogni plug-in.. ne potete aprire finché la CPU regge!

A tal proposito, come dicevo all'inizio dell'articolo, Acustica Audio ha notevolmente migliorato questa questione, ed Ash è il primo prodotto che provo di questo marchio che non mi inchioda la CPU se lo apro sopra più di cinque tracce. Notevole.

PRO

Suono

Diminuito il carico di calcolo sulla CPU

Due GUI disponibili

Linearità di fase

Linearità risposta in frequenza

Adatto a molti scopi

CONTRO

Una sidechain interna nella sezione Clipper avrebbe reso Ash ancora più appetibile

 

Info:

ACUSTICA AUDIO

 

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