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Test: Aston Origin, fascino inglese

Rapporto qualità/prezzo9
Costruzione9
Suono9
Facilità d'uso9
9

Un nuovo progetto inglese: una serie di microfoni pensati per ottenere un gran suono, forgiati usando le orecchie di fonici famosi a un prezzo da project studio. Un successo garantito!

 

Aston è una nuova realtà nell'audio professionale made in UK affacciatasi sul mercato da pochi mesi e ha in catalogo, al momento, due soli modelli. Ho avuto il piacere di testare il microfono Origin, un condensatore a diaframma largo (un pollice) e figura polare cardioide, dotato di attenuatore e filtro passa alto. Lo shock-mount in dotazione è fatto su misura per Origin ed è dotato di appositi bracci interni gommati che, tramite una vite, si appoggiano al corpo del microfono stringendolo con sicurezza.

Apertura

Hardware

Partiamo dalla cosa più importante: il diaframma. A un primo sguardo è il classico diaframma largo dorato, molto comune su tutti i microfoni a condensatore. Ciò che ho trovato di diverso rispetto ad altri microfoni è la struttura attorno al diaframma stesso: al posto della convenzionale grata di metallo montata su sostegni metallici laterali, qui troviamo una molla in acciaio inossidabile (rivestita all'interno di una fine maglia metallica anti-pop) direttamente montata sulla base e tenuta in sede dalla parte superiore del microfono. Questo sistema ha due utilità: la prima è fungere da antishock, ossia, in caso di caduta del microfono, la molla assorbe l'urto e può essere sostituita se occorre. La seconda funzione più importante è quella di eliminare superfici riflettenti attorno al diaframma, spesso responsabili di boost indesiderati sulle alte frequenze. Abbiamo poi un attenuatore -10 dB e un filtro passa alto fisso a 80 Hz, controlli di base che si spera di avere sempre su microfoni di questo tipo.

Particolare dell'elettronica interna al microfono

La circuitazione è di tipo a transistor senza trasformatore, ovviamente alimentata a 48V. L’insieme conferisce un suono abbastanza neutro e versatile, adatto anche alle voci col carattere più difficile per esempio, nonché un rumore di fondo piuttosto basso: 76 dB di rapporto segnale-rumore (SNR con pesatura di tipo A). La sensibilità è ottima: 23,7mv/Pa, il che lo rende più sensibile del famoso Neumann U87, anche se rispetto a questo mostro sacro Origin è un pochino più rumoroso.

Il massimo SPL registrabile senza il Pad attivo è di 138 dB, il che lo rende anche adatto a fonti sonore piuttosto intense come un rullante o, meglio, una cordiera. La figura polare è di tipo cardioide, in linea di massima, ma man mano che le frequenze in gioco scendono, tende a comportarsi più come un sub-cardioide, come mostra il diagramma. Curioso il comportamento a 8 kHz e 16 kHz: sembra trasformarsi in un supercardioide per tali range di frequenza. Fortunatamente, non è di sicuro un microfono da utilizzare in sede live e anche in studio questa particolarità non dovrebbe dare grossi problemi. La risposta in frequenza è quasi flat dai 100 Hz ai 3,5 kHz, per poi avere un leggero boost dai 3,5 kHz ai 12 kHz.

Risposta in frequenza molto lineare con un enfasi da 3,5 a 12 kHz

In prova

Appena mi è arrivato tra le mani ho pensato, tra me e me: questo microfono sulla chitarra acustica/classica ha il suo da dire. Non so dirvi perché ho pensato subito a questo, senza averlo ancora provato, ma forse il design in un qualche modo rispecchia bene il carattere di questo Origin. E in effetti... avevo ragione. La risposta ai transienti è eccellente, non ne perde mai uno per strada e non risultano mai secchi o innaturali. Una cosa che davvero non sopporto di molti microfoni a condensatore appartenenti a questa forbice di prezzo è il loro caratteraccio a dir poco ingestibile: con la chitarra acustica gli strum sulle corde risultano spesso fastidiosi, il plettro che tocca le corde diventa un suono ridondante e fastidioso, secco, fuori luogo e innaturale. Origin invece mi ha stupito, il rumore di corda si sente, sia chiaro, ma è quel rumore di corda voluto, naturale, presente ma morbido. Il suono è caldo, le basse ben bilanciate, le alte non sono mai fastidiose o distorte. Il filtro passa alto può creare qualche problemino sulle voci maschili, soprattutto sulle voci baritonali o basse, perché ha un roll-off un po' troppo pendente. Meglio quindi utilizzarlo su voci femminili, mentre con le voci maschili è consigliabile utilizzare un filtro passa alto sulla DAW o se presente sul preamplificatore. Ad ogni modo ho avuto occasione di registrare con Origin un chitarrista che esegue un brano su una Ramirez classica del 1983, quindi dopo aver ascoltato questo sample avrete un'idea più precisa di come suona questo microfono.

Un'altra prova è la registrazione in studio di un cantante, e devo dire che anche in questo frangente Origin ha il suo bel perché: il suono è caldo, pulito e bilanciato. Non c'è quasi effetto prossimità, ma questo non significa affatto che questo microfono sia scarno sulle basse frequenze, anzi. Semplicemente ci sono, ma in quantità giusta. Applicando un pop filter davanti a esso si ottiene una registrazione di voce assolutamente perfetta e devo dire che io, personalmente, non ho notato grosse differenze con microfoni ben più costosi di Origin.

Certo qualche piccola differenza c'è ma, come sempre nel mondo dell'audio, è difficile distinguere quanto sia effettivamente il suono a impressionarci o quanto siano invece il prezzo o la marca del prodotto.

Inoltre, grazie alla sua elevata sensibilità e al suo comportamento particolare in base alla frequenza, si è dimostrato perfetto anche per registrare room e strumenti ad arco e a fiato, nonché cordiere o, come dicevo precedentemente, piatti. Per non parlare del pianoforte acustico.

È forse un po' troppo chiaro sui 3 kHz per registrare chitarre elettriche, soprattutto se distorte, e un po' troppo neutro per registrare strumenti con molte basse. Il sound è decisamente influenzato dagli standard britannici, il design è elegante e innovativo, ed è un microfono che si presta ottimamente per la registrazione di voci, chitarre classiche e acustiche, archi, pianoforti, percussioni. Anche l'uso come overhead può essere contemplato, tenendo conto però della curva di equalizzazione e del carattere di Origin.

 Il diagramma polare mostra la differente risposta in base alle frequenze

Conclusioni

Aston non farà fatica a farsi strada tra i sound engineer che amano riprendere il suono e definirlo fin dalla fase di ripresa. L’azienda inglese è riuscita a concepire prodotti professionali a prezzi più che raggiungibili da tutti, versatili, nonché proprio belli da vedere. Il rapporto qualità prezzo è eccellente: offre molto di più rispetto a microfoni della stessa fascia. Il suo carattere docile lo rende estremamente versatile, un microfono che si adatta a quasi tutte le situazioni e alla maggior parte di timbriche vocali che potreste trovarvi a dover registrare: in una parola è un microfono universale come pochi.

PRO

Design innovativo

Risposta ai transienti

Suono

CONTRO

Filtro passa alte

Figura polare non molto affidabile

 

 

INFO

Aston Mics

Prezzo: € 265

 

Esempi Audio realizzati con  Chitarra Ramirez del 1983 registrata con Focusrite Claret 8preX, con riverbero Lexicon LXP-1. Musica ed esecuzione di Gabriele Minuta.

Allegati

FileDescrizione
pdf Aston OriginNuovo progetto inglese di microfoni

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