Il trucco delle voci più caratteristiche di sempre? Usare il Dolby A in encoding come vocal stretch! Aria e brillantezza senza gli artefatti di un normale enhancer.
Con UAD A-Type si entra a piè pari nella grande storia dell'analogico, perché questo sistema fu inventato nel 1965, per ridurre il rumore introdotto dai supporti di registrazione, in questo caso il nastro. Il primo Dolby A301, pesantissimo, completamente a componenti discreti e trasformatori, con singole schede rimovibili, fu soppiantato nel 1970 dal modello 361 con la card CAT 22 estraibile, su cui era ancora possibile intervenire per disabilitare le prime due bande e lasciare lavorare solo le due bande con HPF fissati a 3 e 9 kHz. Dolby forniva anche gli schemi, quindi fu facile modificare le schede, come per esempio la modifica di Orchid Electronics,che è quella storicamente più conosciuta e facile da realizzare. Una breve ricerca su Internet vi aprirà un mondo, spesso con queste modifiche riferite alla modifica per vocal stretch.

Credit: https://www.bn1studio.co.uk/shop/equalisers/dolby-360-1-pair-sequential-serials-with-trick-cards/
Il fruscio del nastro non era affatto trascurabile e, soprattutto, quando si applicava una certa compressione al segnale, era facile sentire un rumore ben presente (hiss) anche su un singolo canale... riuscite a immagine cosa succedeva quando sedici canali sommavano nel master bus tutti i loro rumori di fondo?
Il fruscio non era l'unico rumore introdotto dal nastro, c'erano anche problemi di wow, flutter e di crosstalk, altri rumori indesiderati dovuti sia alla natura fisica del nastro che della tape machine!
Insomma, per farla breve, quando tutti questi rumori di fondo si sommavano tra di loro in molte tracce, era poi difficile poi ottenere un summing finale del segnale abbastanza pulito.

La semplice rimozione di due resistenze per escludere due bande dalla scheda CAT 22, come specificato da Orchid Electronics.
E fu qui che arrivò Dolby con questa idea semplicemente geniale. Per capire come funziona una unità A Type, che si è poi evoluta nel tempo assieme ai registratori a nastro, semplifichiamo immaginando di cercare di ridurre il rumore di un nastro magnetico utilizzando solo un equalizzatore: immaginiamo di avere in registrazione un pianoforte e di voler registrare sul nastro un suono già equalizzato, per cui per abbassare il fruscio del nastro possiamo semplicemente registrare un suono già equalizzato con un boost di +6db sulle frequenze dagli 8 kHz in su (eq tipo shelving).
Ok, fatto? Ora su nastro abbiamo il nostro pianoforte equalizzato ma il nastro ha aggiunto il suo fruscio naturale.
Ora, in riproduzione, facciamo la cosa opposta: applichiamo sulla traccia che riceve il ritorno macchina (suono dal nastro) lo stesso equalizzatore ma... al contrario! Quindi -6dB sulle stesse frequenze.
Cosa succede alla fine? Che il nostro suono di pianoforte rimarrà praticamente invariato (+6 e -6 fanno zero come somma), mentre il rumore introdotto dal nastro verrà attenuato di 6dB.
Ora, il principio del Dolby è un po' più complicato perché utilizza prima una compressione (Encoding) e poi una espansione (Decoding) del segnale e spiegarlo in modo tecnico e preciso non è nelle intenzioni di questo test, ma di fatto la teoria è questa con la differenza che a fare il lavoro non è un equalizzatore ma un compander diviso in quattro bande di frequenza con sensibilità opposta alla loudness del segnale: i suoni forti vengono processati poco o niente mentre i suoni deboli vengono compressi e resi più brillanti.
Questo sopra è il signal flow del plugin per essere precisi, che possiede anche una catena parallela di suono dry che potrà essere mixato al suono wet alla fine della catena, tramite l'apposito knob Wet/Dry.
I sistemi Dolby nacquero negli anni sessanta con un mero scopo correttivo ma poi alcuni ingegneri scoprirono che, rimuovendo i circuiti dedicati al companding delle basse e medie frequenze e tenendo solamente quello che processava le alte, si otteneva un effetto creativo portentoso sulle voci, che le rendeva presenti, colorate e sempre intellegibili e senza artefatti e harshness tipici invece di un semplice eccitatore di armoniche e, di fatto, questa parte creativa e non correttiva è ciò su cui ha puntato Universal Audio e, mi sento di dire.. provare per credere!
Se poi volete provare l'esperienza dell'hardware, non c'è bisogno di andare troppo lontano. Da Electrobasil di Arezzo si può acquistare una Cat 22 con i quattro interruttori per disabilitare le bande, con controllo di Input e Ouput generale, già inserita in un rack con alimentazione e I/O analogici. Con questa unità avrete l'essenziale, ricordando però che il plugin UAD è ricco di controlli e riproduzioni di modifiche per lo rendono più flessibile in mix.
Controlli
La versione plugin del Dolby A Type è decisamente molto più semplice da utilizzare dell'hardware vero e proprio, sia perché qui lo scopo è solamente creativo sia perché, essendo appunto un plugin, non necessita di essere tarato ogni tanto per lavorare al giusto livello operativo di segnale, ed è una cosa di non poco conto visto che al tempo questa parte era un gran seccatura: se non veniva fatta come si deve il suono ne risentiva in modo molto percepibile.
Questa versione è invece molto user friendly, ci sono cinque emulazioni, derivate da altrettante modifiche custom che si facevo in studio, e ognuna di esse ha uno scopo:
- Excite: conosciuto anche come “The John Lennon Trick”, consiste nell'utilizzo di tutte e quattro le bande solo in fase di encoding, il che dona brillantezza e presenza al suono senza introdurre artefatti armonici indesiderati. Diciamo che quando ancora non esistevano gli harmonic exciter.. le cose si facevano così.
- Expand: questo algoritmo può essere utilizzato coi dei veri nastri analogici su cui sono registrate tracce con encoding A Type in modo da ottenere il suono giusto. Vi assicuro che ascoltare una registrazione analogica che ha subito un encoding di questo tipo senza decoding sarebbe tutt'altro che piacevole alle orecchie. Per ottenere un decoding il più vicino possibile a quello originale basta settare gli knob Amount e Mix sui segni fatti a matita, oppure caricare il preset A-Type EXPAND Stock HW Decode.
- Air: è forse l'algoritmo che, senza saperlo, avete sentito già migliaia di volte in registrazioni dagli anni sessanta in poi sulle voci. Qui è attiva solo la banda delle altre frequenze, il resto non viene processato, e il risultato è un'eccitazione delle armoniche che rende la voce sempre chiara e presente ma mai fastidiosa, sembra quasi aggiungere una gradevole distorsione e aria, appunto, sulle frequenze altissime, oltre i 10 kHz. L'effetto è meraviglioso e molto musicale, non se ne può fare a meno una volta scoperto il trick. Universal Audio ha incluso tre differenti modifiche del circuito: AIR Sound City, AIR 301 e AIR Simple Circuit Mod, identico a quanto descritto da Orchid Electronics.
- Crush: un algoritmo creato da Universal Audio che semplicemente comprime tantissimo il segnale e aggiunge una distorsione. Ideale per le room (anzi, eccezionale per le room) o come semplice bus compressor se Amount e Mix vengono settati su valori bassi.
- Gated: come suggerisce il nome stesso.. è ideale per le gated room, ossia un riverbero che di solito utilizza anche un gate per aprire e chiudere il suono riverberato a tempo, di solito chiudendo in levare. Era molto utilizzato negli anni ottanta nella stragrande maggioranza dei brani pop, per cui è quasi impossibile che non abbiate sentito questo strano effetto sul rullante di una batteria e, anzi, oserei dire che era uno dei marchi di fabbrica della musica pop di quei tempi! Meraviglioso!
Gli altri controlli:
- Amount: imposta la threshold, ossia la sensibilità al segnale, mantenendo però inalterato il volume di uscita grazie ad un auto-gain. In pratica con questo knob si può decidere quanto sarà marcato l'effetto.
- Mix: è un semplicissimo knob per miscelare segnale wet e dry.
- Sc Filter: filtra il suono prima che venga processato, e si può scegliere tra un normale hi pass filter sui 150 Hz con 12dB/Ottava di slope oppure un tilt eq con 3dB/Ottava di slope. Utile per evitare fastidiosi effetti pumping quando il suono da processare è ricco di basse frequenze.
- In/Gr: seleziona cosa visualizzare nel meter, quindi livello di input oppure gain reduction.
- 4:1: quando questo switch è attivo la ratio viene fissata a questo valore, mentre se disattivato la ratio si comporterà come quella del vero hardware, quindi varibile da 4:1 a limiter, il che ha un risultato più trasparente e musicale.
- Sc Link: se attivato, applica lo stesso processing ad entrambi i canali L e R, mentre diventa un dual mono (come nell'hardware originale) se disattivato, e c'è la possibilità che l'immagine stereo possa spostarsi nel caso di grandi differenze di volume tra i due canali.
- Knee: come in ogni compressore questo parametro influenza la velocità di attacco, quindi molto veloce in modalità hard (adatta per enfatizzare i transienti) e più progressiva in modalità soft.
- Release: velocità di rilascio del compressore.
- Crossover and Gains: in questo display/controller è possibile modificare le bande di crossover sia riguardo al gain che al range di frequenza, molto utile per avere un controllo più preciso sul processing del segnale e disponibili solamente per le modalità Excite, Expand e Air.
- Output: per riportare il volume al livello ottimale dopo essere stato processato.
- HR: modifica la headroom del segnale, quindi aumentando il valore (senso orario) la threshold del compressore viene alzata e diventa meno sensibile al segnale in input, viceversa ruotando in senso antiorario lo knob.
In prova
A Type Multiband Dynamic Enhancer è semplicemente strepitoso, sia per l'idea stessa di rendere fruibile per tutti hardware sempre più difficile da trovare in buone condizione in versione plugin, sia perché è stato fedelmente emulato sia perché è stato addirittura migliorato aggiungendo funzioni non presenti in quello originale o che, al massimo, venivano ottenute manomettendo appositamente alcune parti fisiche.
La funzione Air per esempio era ottenuta rimuovendo due dei quattro compressori, lasciando lavorare solo quelli che si occupavano delle bande alte e medio-alte, un vero e proprio caso di serendipità come si usa dire nella ricerca scientifica: quando in pratica si trova una soluzione geniale grazie a un errore, una svista o semplicemente una casualità/coincidenza fortunatissima.
Non so se è perché il mio orecchio ormai è abituato ad aver sentito questo effetto su migliaia di voci nelle produzioni più famose, ma suona veramente bene, molto meglio di un qualsiasi exciter che invece tende a rendere la voce troppo sibilante o fastidiosa.
Non dispongo in studio di un registratore a nastro e purtroppo non ho potuto provare ad utilizzare la funzione di decode (Expand) per vedere se funziona bene, ma a quanto pare e anche osservando il comportamento dinamico potrebbe essere veramente fedele ed utile per chi possiede nastri codificati con questo sistema Dolby in modo da digitalizzarli senza quel fruscio fastidioso.
Come si può notare nell'immagine, quando la funzione Expand è selezionata la dinamica viene espansa e non compressa, a differenza degli algoritmi Excite, Air e Crush che invece comprimono e non di poco il segnale, come si può osservare nella seguente immagine relativa alla funzione Air:
Per ciò che riguarda la fase, ovviamente, essendo UAD A Type una emulazione di una vera macchina analogica, ne riproduce anche gli “errori”, quindi la fase non è lineare per cui bisogna prestare attenzione ai processing di tipo parallelo anche se, bisogna dirlo, lo shift di fase diventa problematico se si esagera veramente tanto coi parametri Amount e Mix mentre, se ci si attiene ai preset o ai suggerimenti (segni col pennarello disegnati sui due controlli), il problema di fase è decisamente trascurabile. Da notare che sia il 301 che il 360 avevano anche trasformatori in ingresso e uscita di ottima qualità.
Nel caso si voglia utilizzare invece l'algoritmo Crush, perfetto per comprimere una room e tirare fuori tutte le riflessioni, il problema non esiste dato che qualsiasi ambiente ha per sua natura uno shift di fase, è normale e fa parte del suono naturale di un riverbero per cui il plugin non andrà ad alterare nulla che già non esista.
A questo proposito l'algoritmo Crush è veramente eccezionale, rende chiaramente udibile una room e la colora in un modo che veste quasi sempre bene col mix senza troppo bisogno di equalizzatori o altre regolazioni, il risultato è quasi mix ready.
La distorsione armonica ovviamente è molto marcata, ma è esattamente questo unito alla compressione multibanda molto particolare che rende A Type così speciale, quindi è assolutamente normale e ricercata in questo ambito, è anzi il marchio di fabbrica che tante produzioni hanno messo nei loro lavori di mix, sia in passato che nel presente.
Il plugin è disponibile sia in versione UAD (utilizza quindi le DSP di un'interfaccia Apollo) che UADx, quindi di tipo native e sfrutta la CPU del vostro computer: sono esattamente identici, cambia solamente a quale processore affidano i calcoli! In questo contesto la performance è strabiliante.. con otto plugin mono aperti in insert, l'utilizzo della CPU è attorno al 7%, quindi se ne possono sfruttare tanti senza problemi, volendo anche uno per traccia (come si dovrebbe di fatto fare in un decoding da nastri registrati tramite codifica Dolby A Type).
Per quel che mi riguarda le due modalità che più mi hanno stupito, e per le quali ho creato appositi esempi audio, sono Air e Crush: la prima eccezionale sulle voci, la seconda per comprimere la room di un rullante.
Unico difetto che ho trovato è che è presente un poco di aliasing nelle modalità Excite, Air e Crush, soprattutto alle frequenze di campionamento più usate nei progetti audio, ossia 44.100Hz e 48.000Hz, ma è sufficiente non esagerare con la distorsione e col numero di plugin aperti per neutralizzare l'effetto di eventuali armoniche spurie (comunque difficili da sentire a meno che non siano esagerate in volume e quantità).
Conclusioni
Posso senza dubbio dire che A-Type Multiband Dynamic Enhancer sia un plugin eccezionale, che permette anche a chi non ha mai potuto mettere le mani sui modelli originali Dolby di sfruttare le incredibili funzioni di una macchina così geniale e altrettanto costosa. Il prezzo per la versione UAD è attorno ai 150 €, mentre la versione Spark (UADx native) è compresa nel bundle a 19,99$/mese oppure 149,99$/anno, prezzi assolutamente in linea con la qualità dei prodotti Universal Audio e di molto inferiore ai prezzi dell'hardware (senza modifica).
A mio parere il tocco magico che può aggiungere a una voce è qualcosa a cui non rinunciare, nondimeno la sua funzione Expand permette di digitalizzare nastri codificati a loro tempo con questo famoso sistema Dolby, ed è una particolarità che non va assolutamente messa in secondo piano.
UAD A-Type non è nulla di innovativo a livello di idea, anche perché fu di una tale genialità a suo tempo che nessuno nei cinquant'anni a seguire è riuscito a fare di meglio: Universal Audio ha riproposto le funzioni base di quella fantastica macchina nel dominio digitale, comprese altre due varianti, aggiungendo funzioni molto utili per controllare meglio la compressione e la distorsione e rendendo il più iconico vocal stretch fruibile da qualsiasi professionista o amatore del settore. Strepitoso!!
PRO
Suono
Semplicità di utilizzo
Decoding nastri registrati con sistema Dolby
Poca richiesta di calcolo da parte di CPU o DSP
CONTRO
Aliasing presente, ma trascurabile in molti casi
Info: Midiware
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