SE SIETE DEI NOSTALGICI DEI SUONI DI CHITARRA ANNI 60/70/80, IL NUOVO BUNDLE UADX E' UN PIACEVOLE TUFFO NEL PASSATO.
SEMPLICI DA UTILIZZARE, SUONO BELLO, PRESENTE E MEDIOSO, OTTIMA RISPOSTA ALLA DINAMICA E UN TIMBRO FEDELE A QUEGLI AMPLIFICATORI CHE ORMAI SI VEDONO SEMPRE PIÙ RARAMENTE.
Sarà che essendo un chitarrista, parto sempre un po' sospettoso quando si tratta di plug-in per chitarra, sopraTtutto quando si tratta di emulazioni di amplificatori, e ancora di più se si tratta di amplificatori a valvole.
Spesso i risultati sono deludenti: poca dinamica (un valvolare reale distorce sempre di più man mano che si calca la mano sulle corde, mentre è poco più di un crunch se si suona delicatamente), suono anche carino quando la traccia è in solo ma... appena si aprono gli altri canali... sparisce nel marasma generale, e non c'è equalizzatore che tenga.
Per non parlare di quei timbri distorti ch,e oltre a dare un fastidioso effetto “zanzara”, non fanno molto altro, se non addirittura inchiodare la CPU perché molto pesanti oltre che poco utilizzabili.
Con Universal Audio la situazione è diversa: appena si prova a suonare qualche riff sopra una base di basso e batteria, il feeling, il suono, la risposta, la dinamica... ci sono tutte.
Il bundle
I quattro plug-in vanno scaricati separatamente da UA Connect, ma fanno parte di una unica release.
I parametri In e Out, presenti su tutti e quattro i plug-in, riguardano livello in ingresso e in uscita del segnale audio.
Se si vuole essere sicuri di ottenere il suono più fedele possibile a quello ipotizzato da Universal Audio, è buona cosa impostare il gain dell'interfaccia audio al minimo e lo knob In esattamente a ore 12, utilizzare ovviamente input Hi-Z e mantenere la Room al livello impostato dal preset.
In ordine totalmente sparso, parto da Lion 68 Super Lead Amp, e su ogni plu-gin mi soffermerò a descrivere solamente i parametri e controlli che li contraddistinguono, dando per scontato che altri controlli come Gate, Presence, Treble o Room siano ben noti ad ogni chitarrista.
Lion 68 Super Lead Amp
Se siete appassionati del suono inglese anni '60/'70, questo plug-in può fare al caso vostro!
Jimi Hendrix, AC/DC, Van Halen, Led Zeppelin... il suo sound rimanda certamente a questi mostri sacri del rock, anche perché è stato programmato pensando proprio a uno degli amplificatori più famosi del tempo, il Marshall Superlead Plexi.
Sono presenti tre modelli:
LEAD: è il più adatto per le chitarre rock, specialmente per gli assoli, grazie alla sua tendenza ad esaltare le medie frequenze.
BASS: è il più scuro di tutti come suono, più adatto a suoni genere stoner proprio per la sua essenza, essendo stato concepito per il basso. E' il modello più trasparente e con maggiore dinamica tra i tre.
BROWN: una versione più ritmica del modello Lead, quindi meno frequenze medie e più enfasi sul low end.
La sezione Input in basso a destra, è geniale.. emula due impedenze diverse, coi suoni caratteristici, ed è possibile anche attivare la modalità Jump che fa da ponte tra input 1 a bassa impedenza e input 2 ad alta impedenza, creando un suono particolare.
Volume 1 e Volume 2 controllano i volumi dei due microfoni virtuali posizionati davanti al cabinet: il microfono 1 è solitamente quello in asse davanti al centro del cono, quindi molto attacco e ricco di frequenze alte, mentre il microfono 2 è quello posizionato fuori asse, dal suono più cupo e più ricco di basse. Un buon blend dei due microfoni, ottenuto utilizzando appunto Volume 1 e Volume 2, cambia non di poco il risultato finale.
La funzione Boost attiva una serie di parametri controllati da questo unico knob, aumentando il gain e la colorazione armonica, ideale per suoni più spinti.
Ghost Notes è una sfumatura molto particolare, che vi fa però capire quanto Universal Audio sia dedita ad una emulazione il più possibile vicina al reale: l'alimentazione e il trasformatore vero hanno una particolare tendenza, su alcune note, a creare quella che si dice “Intermodulation Distortion”, in pratica capita che le due distorsioni, quella vera e quella armonica, si sommino in modo costruttivo enfatizzandosi su alcune note, sopratutto quelle più acute.
Bright Cap: rende il suono più brillante quando la distorsione è bassa, ed è correlata al canale 1.
Infine avete a disposizione vari tipi di cabinet con diversi tipi di microfono in asse o fuori asse e, se proprio non ve ne piace nemmeno uno... c'è sempre l'opzione Direct che vi permette di utilizzare un altro emulatore di cabinet oppure di utilizzare quel suono così acido per colorare un normale traccia di chitarra, ed è una tecnica utilizzata molto spesso in alcuni generi come punk e grunge (o meglio... era).
Ruby Top Boost Amplifier '63
Queen.. U2... Radiohead... vi dicono niente? Domanda retorica ovviamente!
Anche qui siamo su un suono decisamente British, più adatto a rock, progressive rock e pop. Ruby Top Boost si basa sul pedale UAFX Ruby 63, un hardware che ha vinto molti premi e che è stato costruito ispirandosi a un famoso amplificatore, il Vox AC30 Top Boost.
Dispone di una speciale funzione di vibrato/tremolo, che aggiunge un tocco di nostalgia in più a chi tanto ama o ha amato la musica anni '60/'70.
Il canale Normal ha due soli controlli, Volume e Cut, e la distorsione Boost è affidata all'emulazione di un circuito di treble booster al germanio, che alimenta lo stadi di input. Il suono è molto morbido, medioso, dinamico e gradevole.
Il canal Brilliant, lo dice il nome stesso, è decisamente più frizzantino, il parametro Boost è affidato all'emulazione del preamp di un EP III Tape Echo.
La sezione Tone funziona per sottrazione, cosa piuttosto rara da trovare poiché lavora veramente al contrario!
Ruotando in senso orario un parametro, si effettua un cut invece di un boost e, se all'inizio è un po' controintuitivo, ci si fa comunque presto la mano.
Accoppiate classiche ma vincenti?
Modalità Normal + Cabinet Silver: ricorda molto i Queen
Modalità Brilliant + Cabinet Blue: li sentite i Beatles e gli U2? Io un po' si.
Woodrow '55 Instrument Amplifier
E qui si fa un salto di circa cinquemila chilometri... si va in USA!
Vi piacciono le sonorità degli Eagles, di Chuck Berry o di Neil Young? Questo è il plug-in del bundle più adatto a ricrearle e i parametri sono ridotti all'osso, la maggior parte della sua versatilità infatti deriva dal combinare il giusto tipo di Boost (Stock, KP-3K o EP-III) al giusto tipo di cabinet!
Accoppiate consigliate:
Stock + JP12: il preamp è quello normale, senza ulteriori stadi di distorsione.
EP-III + V30: come in Ruby anche qui l'overdrive è affidato al preamp di un EP-III Tape Echo.
KP-3K + B-Man: il preamp è colorato dalla circuitazione di un famoso delay, reso famoso da The Edge degli U2
Come nel plug-in Lion 68, ci sono due tipi di input, uno ad alta e uno a bassa impedenza, se desiderate un suono il più pulito possibile meglio optare per Input 2.
Cambiando la miscela “Amp+Cabinet” si ottengono suoni talmente diversi tra di loro che non sembrano nemmeno provenire dallo stesso plug-in. I preset, tantissimi, sono tutti da provare.
Dream '65 Reverb Amp
Rimaniamo sempre in USA, chiudendo qui la rassegna col quarto plug-in, specializzato nel riverbero (di tipo spring, a molla) e dedicato ad un famoso modello del passato, il Fender Deluxe Reverb.
Questo amplificatore ha tre modalità di funzionamento:
Stock: il canale più pulito, adatto per suoni clean o poco distorti.
Lead: perfetto per gli assoli, il Boost oltre ad aggiungere distorsione enfatizza anche le frequenze medie, indispensabili perché un assolo buchi il mix.
D-Tex: è il più difficile da comprendere, nel senso che è molto molto simile alla modalità Stock ma ha un poco più ricco di basse e leggermente più distorto; inoltre la funzione vibrato non è disponibile su questo canale.
Bright/Normal: come in altri modelli di questo bundle aggiunge un high end al suono, che diventa via via meno udibile all'aumentare del volume.
Il riverbero è il classico riverbero a molla che hanno tantissimi amplificatori, molto udibile sui suoni puliti mentre tende ad impastarsi e a scomparire quando la distorsione si fa marcata, ma questo succede anche con gli amplificatori reali, non è un difetto: anzi prova che Universal Audio fa le cose in modo fedele.
In prova
Tralasciando le descrizioni di ogni singolo plug-in, in generale sono rimasto colpito dalla dinamica e dalla suonabilità di questi plug-in per chitarra, veramente gradevolissimi a livello di timbro sonoro e feeling con lo strumento.
Sembra di suonare un amplificatore reale, coi suoi feedback e rumori di fondo, la risposta della valvola che satura a seconda della dinamica utilizzata sulle corde, addirittura in alcuni modelli si sente l'effetto della distorsione da intermodulazione.
I preset sono tantissimi e sono molto utili sia per capire cosa può fare quello specifico modello, che per trovare in poco tempo il punto di partenza per creare il suono che si aveva in mente e... se non ne avevate in mente uno, è probabile che lo troviate nei preset, divisi intelligentemente per categorie.
Nota di merito anche alla Room nei modelli Lion, Ruby e Woodrow, perché non solo suona proprio come una stanza vera, ma sposta anche indietro il suono e la cosa è chiaramente percepibile, segno che i vari parametri sono stati impostati in modo molto corretto rispettando la psicoacustica.
Buona l'idea di lasciare decidere all'utente finale se utilizzare uno dei cabinet in dotazione oppure un'altra emulazione o reamp con una vera cassa, non è una cosa scontata!
Peccato non possano essere utilizzati in modalità standalone, ma la qualità del suono ripaga questa piccola noia e, in aggiunta, devo dire che mi sono ritrovato a provare molti preset per puro divertimento, scoprendo che la mia Ibanez, col giusto preset, può fare il riff di Money For Nothing dei Dire Straits con un timbro e una dinamica talmente simili che sono rimasto a bocca aperta!
Qui, voglio specificarlo, non siamo davanti a dei plug-in che fanno tanta scena e poco suono... non è affatto raro imbattersi infatti in prodotti che millantano questo o quello e poi non si riesce nemmeno a tirare fuori un distorto decente: qui è tutto l'opposto. Scegliete uno dei quattro ampli che più vi aggrada e, col giusto preset e due o tre aggiustamenti, avete il suono che avevate in mente, e suona da paura. Sapete da cosa lo capisco nella pratica? Perché, in linea di massima, più dovete equalizzare, comprimere, saturare ecc ecc.. un suono, più significa che quel suono, di partenza, non andava bene.
Con Guitar Amp Bundle, se azzeccate ampli e preset giusto, non dovete praticamente fare altro che regolare il volume col fader. Punto. Fine della storia. Il suono esce, sempre, anche nel marasma di un mix con tanti strumenti. Ed è, come si dice, veramente “tanta roba”.
Il prezzo dell'intero bundle, mentre scrivo, è di soli 99 USD!
Il consumo di CPU è assolutamente accettabile: ricordiamo che sono plugi-n di tipo native, quindi richiedono potenza di calcolo da parte del vostro computer, non dalla DSP esterna di una interfaccia Apollo. Tutti i plug-in di tipo UADx funzionano in questo modo: il vantaggio è di non tenere un sistema chiuso ai soli proprietari di interfacce di uno specifico marchio e modello, lo svantaggio è che chi possiede una interfaccia con DSP dedicate ai plug-in non potrà usufruire di questa potenza aggiuntiva.
L'unica cosa che proprio non mi è andata giù è che nella sezione cabinet i microfoni e le loro posizioni sono poco editabili, non si possono spostare e non si può cambiare uno dei due modelli nel caso di doppia microfonazione. Peccato. Sarebbe stato ancora più intrigante!
Conclusioni
Se siete appassionati di suoni un po' retrò, anni '60/'70, questo bundle è pensato per voi, per darvi un feeling veramente autentico e nostalgico, perfino il rumore di fondo è fedele!
PRO
Suono
Semplicità
Room veramente tridimensionale
CONTRO
Prezzo elevato per singolo plug-in
Sezione cabinet poco editabile
Nessuna versione Unison
Info
Midiware