Apollo Twin combina una grande qualità sonora con l'ottima emulazione dei plug-in UAD e a due versatili pre microfonici; il tutto in formato desktop
La più piccola interfaccia in casa Universal Audio permette di accedere al mondo UAD-2, associando la praticità di una scheda audio compatta e di grandissima qualità. Come per le sorelle più grandi Apollo, rende possibile non solo usare i plug-in UAD nella propria DAW; potete anche caricarli all’interno del mixer Console gestito dai DSP on board, trasformando l’interfaccia in una potente soluzione per il recording e il monitoring a bassissima latenza.
Piccola ma grande
Appena scartata la confezione ci si accorge subito di avere tra le mani un prodotto di ottimo livello. Assemblata in un bel case di alluminio, restituisce un ottimo feeling al tatto e la sensazione è quella di un’elevata qualità costruttiva e robustezza. Le dimensioni ridotte la rendono perfetta per essere considerata a tutti gli effetti una scheda on the road; come vedremo, può trovare collocazione anche in studi professionali e project studio. Universal Audio intelligentemente ha provveduto a inserire tutti gli I/O direttamente sull’interfaccia, evitando cavi breakout esterni che, personalmente, ho sempre trovato scomodi.
Twin nasce inizialmente in versione Thunderbolt esclusivamente per Mac, di recente Universal Audio ha rilasciato anche una versione USB 3.0 per PC. Nel pannello frontale troviamo sulla destra un’uscita cuffie e un ingresso jack ad alta impedenza per la connessione di strumenti come chitarra o basso; il resto delle connessioni sono posizionate sul pannello posteriore. Qui troviamo: due ingressi combo jack/XLR con phantom 48V, quattro output jack TRS controllati digitalmente dalla scheda evitando qualsiasi tipo di compromesso nella risoluzione audio. Troviamo poi un ingresso ottico configurabile sia per accettare segnali stereo S/PDIF, sia otto canali in ADAT a 24 bit. Sarebbe stato fantastico aver potuto disporre anche di otto canali ottici in uscita, così da ampliare enormemente le possibilità della scheda; sarà per la prossima release.
Troviamo infine la connessione Thunderbolt o USB e l’alimentazione. Viste le importanti caratteristiche della scheda dobbiamo considerare la scomodità di un alimentatore esterno in situazioni live. Ho notato che ad alte temperature, la scheda scalda abbastanza, quindi la scelta di un alimentatore esterno è decisamente giustificabile. Piccola nota negativa: il cavo Thunderbolt non è incluso nella confezione, bisogna acquistarlo separatamente. Tornando all’interfaccia, nel pannello superiore si nota subito il grosso knob con il quale gestire il volume di uscita e i livelli dei pre-amplificatori. Troviamo poi una serie di generosi LED che ci aiutano a identificare il livello selezionato.
In base alla modalità scelta, Monitor o Pre-Mic/Line, i LED indicano il relativo livello e cambiano colore da verde ad arancione quando in modalità Pre Mic attiveremo la tecnologia Unison. Completano questa sezione i tasti per selezionare il tipo di input (mic o line), il filtro low cut, il tasto per la phantom, il pad di 20 dB, l’inversione di fase e il comodo tasto per linkare i due input e registrare un’unica traccia stereo (Link). Twin apparentemente usa gli stessi circuiti della versione più grande, la stessa Universal Audio l’ha lanciata sul mercato a gran voce etichettandola come scheda desktop dal miglior suono.
Rilevamenti
Effettivamente, dati alla mano, le caratteristiche dichiarate sono di alto profilo; il range dinamico dei preamplificatori è di 117,5 dB (pesato classe A), non male considerate le prestazioni delle concorrenti (111 dB della RME BabyFace e ai 118 dB della RME UFX). Le frequenze di campionamento supportate vanno dal 44.1 fino a 192 kHz.
Il Roud-Trip analogico si attesta sui 1,1 millisecondi a 96 kHz quando usiamo la Console Application; quindi direi che ci troviamo di fronte ad una soluzione ottimale per il live tracking. Twin viene distribuita in due differenti configurazioni, Solo e Duo, la cui differenza è data dalla presenza rispettivamente di una e due DSP. La bellezza delle emulazioni dei plug-in UAD è tanto grande quanto grande la richiesta di potenza di calcolo, soprattutto per le emulazioni più sofisticate; quindi direi che la versione Solo è da prendere in considerazione esclusivamente per chi non ha intenzione di usare i plug-in UAD anche in mix.
Console Application
Come per le altre schede Apollo, Twin necessita di essere registrata attraverso il proprio account UAD per poter scaricare le autorizzazioni necessarie per l’attivazione dei plug-in. Recentemente tutto il sistema è stato aggiornato. Console Application, compatibile con la risoluzione Retina dei MacBook Pro e iMac più recenti, permette di controllare tutte le funzionalità dell’interfaccia; ovvero modificare il routing e creare Cue Mix avanzati. Il grande vantaggio del sistema Apollo, rispetto ad altri prodotti con DSP integrate, non è solo la latenza bassissima, ma il poter caricare i plug-in UAD in tempo reale. Questo scongiura anche da eventuali glitch digitali, sempre dietro l’angolo per valori di buffer size molto bassi.
Con la versione 2.0 della Console Application è ora possibile unificare vari sistemi DSP Universal Audio, creando setup complessi (come Apollo Twin + UAD-2 Satellite o Apollo Twin + Apollo 8 /16). Come per tutti i sistemi Apollo, si può decidere di configurare i plug-in in insert nella Console Application solo in modalità Monitoring; in questo caso saranno inclusi solo durante l’ascolto, oppure tramite l’apposito tasto, inclusi nel segnale che si andrà poi a registrare nella propria DAW, emulando in tutto e per tutto la logica di funzionamento hardware. Onestamente preferisco entrare nella DAW senza nessun intervento scritto sul file audio, in modo da poter disporre del materiale dry e
poterlo lavorare e processare con calma; comunque, vista anche la qualità di emulazione UAD, è una funzionalità che può tornare utile. Il mixer della Console Application è ben strutturato, ogni canale può essere linkato; i plug-in possono essere copiati e spostati tramite una comoda funzionalità Drag & Drop e l’aspetto complessivo della GUI è molto piacevole e professionale. È possibile configurare l’aspetto del mixer scegliendo diverse opzioni di vista adattandolo alle proprie necessità; possiamo avere una modalità Overview complessiva o selezionare solo gli input o avere nella pagina ben visibili gli insert o i send.
I plug-in sono catalogati tramite un’ordinata logica di categoria; la navigazione avviene in maniera chiara ed efficace grazie anche alle comode icone di preview. In basso, sulla sinistra della Console, è possibile direttamente impostare il tempo in BPM che verrà usato dai vari effetti che prevedono un Clock come ad esempio i delay; il valore può essere impostato sia tramite una funzionalità di Tap Tempo sia inserendolo numericamente. Sempre in questa sezione si può cambiare la frequenza di campionamento e il clock tra internal o esterno proveniente dall’ingresso digitale ADAT.
Sarebbe stato preferibile avere una connessione Word Clock, ma vista la concezione prettamente desktop, Universal Audio ha preferito sorvolare su questo aspetto. Sulla parte sinistra del Mixer Console trova spazio la sezione dedicata alla Control Room. In questa zona possiamo anche configurare i cue output decidendo cosa mandare alle uscite 3-4, così come per all’uscita cuffie. Sempre da questa sezione si accede alle varie scene di configurazione del mixer che possono essere salvate e richiamate; ricordo che l’ultima scena caricata (anche a scheda scollegata dal computer) rimane memorizzata, continuando a far transitare il segnale secondo le ultime impostazioni caricate in memoria.
UNISON Technology
Con la versione 7.5 del software Apollo è stata introdotta la Unison Technology, sviluppo che ha richiesto tre anni di lavoro e ha permesso a Universal Audio di andare oltre la semplice emulazione software. Con questa tecnologia, l’elaborazione e l’emulazione audio inizia proprio alla fonte del segnale nello stadio d’ingresso; i pre-amplificatori microfonici vanno a modificare anche l’impedenza elettronica e il Gain Staging Response dell’hardware. Potremmo accostarla alla tecnologia Liquid di Focusrite.
Dal punto di vista funzionale Unison si presenta come uno slot subito dopo il gain, in cima al mixer della Console Application. Per dare un carattere al suono che si vuole registrare si hanno a disposizione pre virtuali come API Vision Channel Strip, Neve 1073, Neve 88RS, UA 610 A e UA 610 B; quest’ultimo è incluso nel software quindi sarà disponibile da subito, gli altri andranno acquistati successivamente. Le emulazioni offerte sono ottime e una volta abilitata la tecnologia Unison c’è una netta differenza di comportamento dei pre di Apollo che restituiscono più carattere in base poi al modello di pre che si sta emulando.
Ho potuto verificare il comportamento di un pre Neve 1073LB serie 500 e un Neve 1073 Unison e devo dire che l’emulazione è davvero vicina; la versione virtuale restituisce molto del carattere originale benché l’hardware sia leggermente più morbido su alcuni settaggi, ma complessivamente l’emulazione convince eccome. I plug-in possono essere usati anche in contesti di mix all’interno della vostra DAW ma, ovviamente, non potranno agire direttamente sullo stadio d’ingresso come avviene se usati tramite Console Application.
La Unison Technology è indubbiamente un ulteriore grande vantaggio di Apollo rispetto ad altre concorrenti; può essere sfruttata sia live (grazie alla praticamente assenza di latenza nella Console Application) che in studio durante la registrazione.
Analisi
Sono entrato nel mondo UAD sin dalle primissime versioni e già si intuiva il potenziale del sistema. Le prime emulazioni dal punto di vista della resa sonora erano già abbastanza interessanti, ma uno dei vantaggi più grandi era la possibilità di scaricare il carico di lavoro di mix dalla CPU, utilizzando plug-in proprietari. Con il tempo, le emulazioni UAD hanno alzato e di molto l’asticella. La qualità del resto si paga cara: in media il prezzo oscilla tra € 150 e € 300 a singolo plug-in; se si sta valutando di avvicinarsi al mondo UAD e in particolare alla linea Apollo, va tenuto in considerazione anche questo aspetto.
C’è chi sostiene che Universal Audio abbia trovato un modo di mettere ai propri plug-in una grande chiave hardware attraverso le proprie schede, creando un ecosistema chiuso e costoso, quando con le CPU ultra potenti di oggi, gli stessi plug-in potrebbero essere sviluppati in ambiente nativo. Questo discorso può essere vero da una parte, dall’altra però oggettivamente ho difficoltà a trovare emulazioni convincenti quanto queste UAD, salvo alcuni prodotti Nebula dell'italiana Acustica Audio che utilizzano una approccio differente basato sulla convoluzione (non propriamente leggeri da digerire per il sistema).
Twin è un’interfaccia di cui si sentiva il bisogno da tempo, è costruita molto bene, resistente, dal design accattivante e funzionale, il software di gestione è solido, stabile e ora permette l’espansibilità del sistema. A differenza delle sorelle maggiori e della versione solo DSP Satellite, Twin nasce in versione Thunderbolt 1; è compatibile con le connessioni Thunderbolt 2 ed è dotata di un solo connettore, non è quindi possibile un cascade con altre periferiche se non mettendo l’Apollo Twin come terminale. È possibile, per chi possiede una scheda Apollo, sfruttare la Twin come periferica di espansione, o aggiungere alla Twin una scheda DSP Thunderbolt UAD-2 Satellite la quale, essendo dotata di doppia connessione Thunderbolt 2, permette il cascade.
Per questo motivo non è al momento possibile collegare due Twin insieme. Recentemente Apollo Twin è diventata compatibile anche con il mondo Windows sfruttando la connessione USB 3.0, mentre per il Mac rimarrà unicamente in versione Thunderbolt. Questo è un aspetto da non sottovalutare per gli utenti che utilizzano un Mac con Boot Camp e Windows come sistema per la produzione audio; sappiate quindi che in base al modello di Twin che scegliete, la versione Thunderbolt è supportata solo da OS X mentre quella USB 3.0 solo da Windows.
Questo test è stato effettuato sulla versione per Mac OSX ove la connessione Thunderbolt garantisce praticamente prestazioni da scheda PCIe interna; i driver permettono di impostare buffer size fino a 32 sample, garantendo una latenza interna alla DAW, di poco superiore ad 1 ms in output e un round trip completo del segnale tra input e output analogico di circa 4 ms a 44.1 kHz.
Senza dimenticare l’ambiente della Console Application DSP a latenza di circa 1 ms, che rimane svincolato dalle impostazioni di buffer size della DAW. Per quanto riguarda il supporto, Universal Audio si comporta bene rilasciando con una certa tempestività aggiornamenti e ottimizzazioni del software. Il negozio online di UAD è ben strutturato, ogni nuovo plug-in acquistato genera un nuovo file di autorizzazione che viene scaricato e installato. Interessante la politica riguardante le versioni demo dei plug-in Universal Audio che stabilisce un periodo di prova di 15 giorni per qualsiasi tool che non fa parte della vostra licenza e ad ogni aggiornamento software corrisponde un azzeramento del periodo di prova su tutti i plug-in ed è quindi possibile scaricarli nuovamente…mica male!
In prova
L’installazione del software avviene facilmente, una volta registrata la scheda nel proprio account UAD si può scaricare il file che sblocca le licenze dei plug-in. Ovviamente se si è possessori di altri device UAD con plug-in già attivi, questi verrano autorizzati anche sulla nuova scheda Twin; l’account UAD prevede la registrazione del proprio System in maniera da poter autorizzare le varie licenze su ogni device UAD che si possiede. I preamplificatori della scheda sono di livello, il funzionamento in modalità normale senza Unison attivo garantisce trasparenza e silenziosità paragonabile a sistemi dal costo ben superiore. Del resto la tecnologia offerta è la stessa delle Apollo più grandi.
Quando si attiva la tecnologia Unison le cose iniziano a diventare ancora più interessanti: avendo più stadi di guadagno è possibile spingere i pre in maniera più audace; si può arrivare anche a simulare distorsioni piacevoli e caratteristiche di molti outboard prestigiosi che in ambiente digitale sono sempre difficili da emulare. Il carattere sviluppato dall’emulazioni del 610 e del 1073 è molto convincente e anche fortemente indirizzato verso un certo sound; se ad esempio state registrando musica classica, opterei per un suono più trasparente in modalità normale con Unison disabilitato. La qualità complessiva della conversione A/D e D/A è di ottimo livello; considerando sempre in che fascia di prezzo ci troviamo, non rimarrete certamente delusi. Utilizzando Console Application la sensazione è di grande praticità, la gestione dei plug-in avviene in maniera molto chiara.
L’organizzazione è ottima, la casa offre anche dei validissimi preset dai quali partire, organizzati sempre per categoria e firma dell’autore. Tra i due modelli di Twin disponibili, reputo la versione Solo un investimento poco sensato: con un solo DSP on board è veramente difficile andare oltre il semplice monitoring o la registrazione di una traccia con qualche plug-in. Software Console e la gestione della compensazione della seppur minima latenza interna dell’ambiente DSP, porta via già da solo circa il 9% di risorse allocate su un sistema Twin Duo a mixer scarico con nessun plug-in inserito. Caricando su un canale un catena di insert tipica per una voce lead composta da: UA 610B, Plutec-Pro Legacy, UA 1176 Ln Legacy, P Delay Mod, arriviamo facilmente ad un carico su DSP di circa 24%, avendo usato il Pultec e l’1176 nelle vecchie versioni meno pesanti.
Questo fa intuire come un sistema basato solo con un DSP possa essere veramente poco potente e come non sia in grado di far apprezzare in pieno il grande potenziale del mondo UAD. Avrei gradito anche una versione Quad con Quattro DSP ed è probabile che arrivi in futuro. Parlando di DAW, la scheda si comporta egregiamente sia con Steinberg Cubase/Nuendo, che con Apple Logic Pro e Avid Pro Tools. I plug-in UAD vengono forniti nei formati VST, AU e AAX per cui non ci sono problemi di compatibilità di sorta. Due parole le vorrei spendere sulla qualità delle emulazioni UAD.
Sono cresciuto professionalmente a cavallo tra il mondo analogico e quello digitale; dal 1997, anno in cui Steinberg introdusse lo standard VST cambiando di fatto il concetto di Digital Audio Workstation, lo sviluppo di plug-in ha subito uno straordinaria evoluzione; da poco più che sistemi destinati esclusivamente al mondo Home Studio in senso stretto, sono diventati strumenti professionali utilizzati anche in studi di altissimo livello.
Universal Audio rappresenta un’eccellenza e le ultime versioni dei suoi plug-in sono di altissima qualità, non tanto nel fatto di essere identici in tutto e per tutto all’hardware emulato, ma quanto nell’offrire un timbro con del carattere ben definito e decisamente più musicale rispetto a molta concorrenza.
Conclusioni
La prima Apollo Twin ha fatto centro, è stata in grado di capire quali potessero essere le esigenze del producer, musicista, tecnico del suono on the road di oggi. Twin può essere il primo step dal quale poi costruire un sistema Apollo più grande, una volta che le proprie necessità dovessero aumentare. Il Live Tracking a latenza prossima allo zero, la qualità di emulazione dei plug-in UAD e la tecnologia Unison sono assi nella manica molto potenti e strumenti che portano grandi vantaggi all’utente. La qualità costruttiva è elevata, la trasportabilità totale per cui è la scheda perfetta per chi ha bisogno di pochi I/O ma senza rinunciare alla qualità; motivo questo per cui l’interfaccia può trovare facilmente collocazione anche in studi professionali.
Allo stesso prezzo sul mercato si trovano prodotti concorrenti con molti più canali a disposizione, ma si deve rinunciare a una qualità complessiva superiore e soprattutto a tutto un favoloso mondo di emulazioni. Non è un prodotto per tutti. Dal mio punto di vista chi non registra e chi non effettua mix e non sfrutterebbe l’enorme potenziale offerto dalla tecnologia UAD dovrebbe spostarsi su prodotti differenti. Per tutti gli altri è indubbiamente una delle migliori interfacce audio in circolazione e vi regalerà grandi soddisfazioni.
PRO
Qualità costruttiva elevata
Espandibilità sistema Apollo
Qualità dell’emulazione plug-in UAD
Ottimi driver e performance Thunderbolt
CONTRO
Assenza di un out Digitale ADAT
Mancanza del cavo Thunderbolt nella confezione
Mancanza di un modello Quad DSP
Modello Twin Solo poco potente
INFO