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Test: iZotope Ozone 8 Advanced, un passo avanti

Rapporto qualità/prezzo8
Suono8
Facilità d'uso7
7.7

Ozone 8 è l'ultima release del plug-in all-in-one di iZotope dedicato alla post produzione, nella fattispecie al mastering. Dispone di nuovi moduli e di un limiter migliorato rispetto alle versioni predecenti e può lavorare in parallelo con iZotope Neutron 2, gestendolo all'interno dell'applicazione Tonal Balance Control

Ci sono alcuni miti che girano attorno al mastering, un processo quasi esoterico per molti, condito da leggende metropolitane e mezze verità che possono confondere molto chi non se ne intende almeno un pochino. Molti mastering engineer sono del parere che i plug-in all-in-one siano da evitare in linea di massima, eppure molti produttori utilizzano Ozone da anni per i loro mastering, con risultati eccellenti.

Il fatto è che bisogna sapere come utilizzare il plug-in. Certamente non sarà in grado di darvi quel 5/10% in più che vi può dare una strumentazione analogica di alto livello, ma qui arriva la seconda domanda: è meglio un ottimo mastering engineer che utilizza solo Ozone oppure uno decisamente meno bravo ma che dispone di decine di migliaia di euro di strumentazione? A chi dei due affidereste il vostro mix?

 

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L'interfaccia di Ozone 8 Advanced

Come diceva qualcuno "It's the ear, not the gear”, ovvero conta molto di più l'orecchio della strumentazione e, dando per scontato che si abbiano delle apparecchiature professionali, io sono piuttosto d'accordo con questo modo di vedere le cose. Si può fare un ottimo mastering anche con Ozone, utilizzandolo in toto o affidando alcune fasi ad altri plug-in, non c'è una regola da seguire: l'importante è che il prodotto alla fine suoni bene.

A questo aggiungiamo anche una considerazione forse scontata, ma da tenere sempre in considerazione: alcuni generi musicali richiedono la massima trasparenza (distorsione armonica minore possibile) e rimanere nel campo del digitale in certi casi è assolutamente la scelta migliore da fare.

Se proprio vogliamo trovare una regola per quel che riguarda questa fase di post-produzione, è che il mastering non deve stravolgere il suono originale di un mix (cambiandone la timbrica o applicando compressioni o equalizzazioni esagerate), deve invece tirare fuori il meglio da quello che è il mix di partenza. Si possono fare interventi correttivi, più raramente creativi, ma tutto deve essere al servizio del buon gusto e del buon senso: il mix è un diamante grezzo, sta alla fase di mastering farlo brillare.

 

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La finestra Tonal Balance Control

Controlli

Ozone 8, come anche le versioni precedenti, è dotato di tantissimi controlli e possibilità di impostare una sessione e, fondamentalmente, funziona a moduli messi in catena tra di loro, i quali possono essere usati anche come singoli plug-in in insert nella vostra DAW.

Nonostante il gran numero di settaggi possibili, è un tool intuitivo e semplice da utilizzare e permette di fare in un click quello che richiederebbe molto più tempo lavorando con degli outboard analogici.

Ozone 8 Advanced porta in dota nuove funzioni che ne allargano il campo di applicazione. La prima nuova funzione è Tonal Balance Control, che permette di visualizzare in tempo reale se la curva di equalizzazione applicata è compresa in un range ottimale e se le frequenze basse sono correttamente compresse (Crest Factor). Tale curva è stata creata analizzando statisticamente la curva di equalizzazione di moltissime produzioni famose e in base a tre generi principali: Bass Heavy, Modern e Orchestral.

La prima è perfetta per generi come EDM, House, DanceHall Reggae, Heavy Metal, Industrial e qualsiasi produzione che necessiti di una notevole spinta sulle basse. La seconda è ideale per il Pop, Pop Rock, Hard Rock e qualsiasi genere dove le medie frequenze sono essenziali. La terza curva, lo si capisce già dal nome, è un riferimento per la musica classica. Seguendo queste curve e rimanendo dentro i range è piuttosto facile essere contenti del proprio lavoro già al primo car test (che io e tantissimi altri addetti al settore riteniamo un ascolto fondamentale).

 

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Il modulo Spectral Shaper

Un'altra innovativa funzione riguarda la possibilità di intercomunicazione con iZotope Neutron 2, sempre attraverso la funzione Tonal Balance Control: è infatti possibile aprire direttamente da esso gli equalizzatori di ogni istanza di Neutron 2 utilizzato nel mix, in modo da vedere in tempo reale come si sta intervenendo sulla curva di equalizzazione.

Il limiter, già presente su Ozone 7, ora dispone dell'algoritmo IRC IV, studiato per intervenire in modo selettivo sulle frequenze che contribuiscono maggiormente ai picchi, in modo da evitare il più possibile gli effetti pumping e lasciando il più possibile inalterate le altre frequenze.

La nuovissima funzione Spectral Shaper è in grado di intervenire in un preciso range di frequenze sia attenuando tale componente che cambiandone la timbrica; è ideale per eliminare frequenze fastidiose ad esempio sui piatti, per gestire al meglio le basse frequenze, per far risaltare le frequenze medie e anche per risolvere alcuni problemi con le voci un po' troppo nasali.

Infine è da menzionare il controllo Master Assistant che, in pochi click e decidendo a priori quale sarà il supporto sul quale caricherete la vostra musica, imposta automaticamente alcuni parametri e fornisce un ottimo punto di partenza per le fasi successive del lavoro di mastering.

 

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La nuova funzione Master Assistant

In prova

Ozone 8 Advanced è senza dubbio uno strumento adatto sia per i professionisti che per gli appassionati, e permette di ottenere ottimi risultati senza dover spendere migliaia di euro per outboard analogici che, se da un lato sono essenziali in certe produzioni, non lo sono di sicuro per altre.

Il Master Assistant svolge un ottimo lavoro di impostazione generale che pone le basi da cui partire: aggiusta l'equalizzazione, imposta il multipressor quando ce n'è bisogno, attiva l'equalizzatore dinamico per permettere poi al limiter di svolgere in modo ottimale il suo lavoro.

Da lì in poi il resto del lavoro spetta al sound engineer e c'è ancora parecchio da fare perché, ripeto, questa funzione pone solamente le basi per velocizzare il tutto.

La pulizia del side, l'immagine stereo, il compressore, lo spectral shaper, l'eccitatore di armoniche e tanti altri parametri sono tutti aspetti che dovrete valutare di volta in volta a seconda del caso e non è nemmeno detto che dobbiate usarli tutti, anzi.

Ho trovato che in generale il suono rimane molto trasparente, effetto del rimanere nel dominio digitale probabilmente, ma anche merito del nuovo limiter che agisce in modo intelligente solo sulle frequenze che sono la causa del clipping e non è cosa da poco, visto che uno dei problemi principali dei limiter è quello di applicare una compressione brickwall a tutto lo spettro di frequenze e, quando si spinge parecchio per ottenere alti livelli di RMS (o LUFS), c'è il rischio di incappare in fastidiosi effetti pumping o di uccidere letteralmente anche dei transienti che potrebbero restare invece inalterati.

La funzione Gain Match di fianco al tasto Bypass è molto utile per fare un confronto in tempo reale tra mix processato e non, alzando il volume di quest'ultimo a un livello uguale a quello post-limiter. È così possibile verificare se il suono è rimasto il più simile possibile al mix originale o se ci sono stati degli errori che hanno penalizzato il timbro generale del mix o intaccato la dinamica, così come qualsiasi altro intervento che possa aver stravolto il lavoro di partenza.

È bene ricordare, come già dicevo in partenza, che il mastering non deve snaturare quello che è il prodotto di partenza. Potrebbe essere che suoni bene per i vostri gusti, ma non è detto che poi il cliente sia contento di sentire un lavoro completamente diverso dal mix originale: la funzione Gain Match è uno strumento molto utile per evitare di incappare in questo tranello.

Ovviamente ci sono anche casi in cui il mix è talmente fatto male che solo stravolgendolo si potrebbe ottenere qualcosa di buono, ma il fatto è che nessuno strumento, digitale o analogico che sia, sarà in grado di riparare a gravi errori commessi in fase di produzione. Meglio in questi casi dire al mixing engineer di apportare le dovute modifiche invece di perdere tempo a risolvere un problema trovandosi poi con una cascata di problemi a effetto domino.

Il rischio, con un plug-in all-in-one come questo, è quello di voler utilizzare a tutti i costi ogni parametro e funzione possibile, nell'illusoria convinzione che più cose miglioriamo più il prodotto finale sarà di livello. Invece bisognerebbe utilizzare esattamente l'approccio inverso: intervenire solo dove serve. Perché, ad esempio, utilizzare un eccitatore di armoniche se il mix è già brillante e medioso di suo? Perché utilizzare un multi-pressor su ogni banda rischiando di compromettere i transienti se non ce n'è alcun bisogno? Ogni caso va valutato separatamente e solo un orecchio allenato nel tempo sarà in grado di capire come e dove intervenire.

A questo proposito ho trovato che la funzione Tonal Balance Control sia uno strumento eccellente per capire se siamo sulla rotta giusta, un'innovazione che mi ha stupito molto.

L'unico tallone d'Achille di Ozone 8 Advanced, che in realtà è sempre stato il suo punto debole in tutte le versioni precedenti, è rappresentato dal fatto che gli equalizzatori sono poco sensibili e bisogna applicare boost e cut veramente accentuati per sentirne gli effetti. Altra nota dolente riguarda la matrice mid/side: come è possibile che nemmeno in questa versione ci sia un controllo di livello del Mid e del Side?

Capita piuttosto spesso di intervenire sul bilanciamento tra questi due fattori, sia a scopo correttivo che creativo (automazioni per allargare immagine stereo durante il ritornello, tanto per fare un esempio), ma anche questa volta ci troviamo con decine di controlli a volte anche trascurabili quando invece manca un semplice controllo di volume, anche solo del side.

In considerazione di ciò è preferibile intervenire sul M/S a monte della catena, quindi prima che il segnale entri in Ozone 8: ci sono alcuni plug-in che dividono il mid e il side e permettono di intervenire in modo separato su di essi (volume compreso), oppure è sempre possibile costruire una matrice M/S coi bus della vostra DAW ed avere il controllo totale su questi due aspetti fondamentali nel mastering. A tale proposito ho scritto un tutorial proprio su come costruire tale matrice, lo trovate qui.

Conclusioni

Ozone 8 Advanced è un prodotto che copre potenzialmente tutto il mercato del mastering quando si parla di plug-in. In alcuni casi è utilizzato da artisti molto famosi come Skrillex che, a quanto dice in parecchie interviste, si occupa interamente delle proprie produzioni e post-produzioni.

Benché molti mastering engineer lo considerino un prodotto non sempre adatto a situazioni professionali, io credo che sia solamente una presa di posizione per preservare il fascino dell'analogico e giustificare anche le enormi spese sostenute per tali strumentazioni. Sono piuttosto certo del fatto che Ozone 8 in mano a un bravo mastering engineer darà sempre un buon risultato sul prodotto finale. Senza voler togliere nulla alle strumentazioni analogiche di un certo livello, bisogna però anche capire che se da un lato sono le ciliegine sulla torta, dall'altro lato quel 10% in più che possono dare deve sommarsi a un'ottima base di partenza, che solo un bravo professionista con anni di esperienza può dare. Altrimenti si rischia di trovarsi con solo quel 10%, o poco più, mentre con Ozone 8 si può arrivare a ottimi livelli rimanendo sempre nel dominio del digitale.

 

PRO

Master Assistant

Trasparenza

Tonal Balance Control

Limiter di tipo spectral shaping

CONTRO

Manca un controllo di volume almeno per il side

Equalizzatori poco sensibili

 

INFO

MIDIWARE

Prezzo: 419 € +IVA

 

 

Allegati

FileDescrizione
pdf iZotope Ozone 8 Advanced

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