Acustica Audio TAUPE STUDIO: UNA SFIDA POSSIBILE
SE GIA' TAUPE VI AVEVA STUPITO, TAUPE STUDIO PROMETTE DI ANDARE OLTRE: UN'EMULAZIONE DEL NASTRO ANALOGICO MAI VISTA PRIMA, FEDELE IN TUTTO E PER TUTTO AL VERO COMPORTAMENTO, ANCHE IMPREVEDIBILE, DI UN NASTRO REALE, GRAZIE AD UNA NUOVA TECNOLOGIA DENOMINATA HTET (HYPER TAPE EMULATION TECHNOLOGY).
Cosa rende ancora oggi le macchine analogiche così ricercate e stimate nel mondo dell'audio professionale? Lasciando stare i fanatici dell'analogico (se ne sentono ogni giorno di tutti i colori), bisogna avere un approccio fermo e disincantato su certe tematiche, perché siamo nel 2025 e, a mio parere, sostenere che ancora adesso l'analogico batta il digitale a mani basse, appare esagerato se non addirittura fuorviante.
Si poteva dire fino a una decina di anni fa, ma ormai le emulazioni sono così avanzate che distinguere una traccia audio processata con un plug-in, ben ingegnerizzato, da una processata attraverso un outboard reale è veramente difficile, se non impossibile.
Io, per lo meno, ammetto che non credo me ne accorgerei il 90% delle volte.
E, con Taupe Studio sono convinto che non me ne accorgerei mai!
Cosa rende dunque le macchine reali così diverse da un plug-in, anche quelli fatti abbastanza bene? La risposta potrebbe lasciare disorientati ma vado dritto al sodo: gli errori.
Sì, esatto: gli errori.
Ogni più piccola e insignificante componente elettrica o fisica, meccanica o campo magnetico che sia, aggiunge qualcosa al segnale elettrico audio originale e, nel caso di un registratore a nastro, queste componenti sono così tante che alla fine la somma di tutti gli “errori” rende il segnale così speciale e unico.
Ecco un esempio banale: immaginiamo un segnale stereo che passa attraverso due channel strip identiche, dobbiamo sempre considerare che anche se dovrebbero essere veramente identiche, di fatto non lo sono. Oltre ad introdurre distorsione armonica a causa delle varie componenti discrete (transistor, induttori, resistenze, condensatori ecc ecc..), proprio queste componenti pur essendo teoricamente identiche potrebbero avere alcune piccole differenze nel comportamento, cose che si direbbero insignificanti ma che in un segnale audio potrebbero in alcuni casi fare un'enorme differenza, per esempio se parliamo di shift di fase.
Se per un qualsiasi motivo il segnale R impiega anche solo una decina di microsecondi in più o in meno per passare attraverso la channel strip rispetto al segnale del canale L, se riceve uno shift di fase diverso, se in pratica tutto quello che succede in un canale non succede esattamente allo stesso modo identico nell'altro.. un disastro direste voi? Probabilmente sì, nel caso di due segnali mono che devono sommarsi.. ma è una manna dal cielo nel caso di un segnale stereo!
Tutti questi errori fanno sì che l'immagine stereo finale sia più aperta, piacevole, vivida.. e questa cosa i plug-in di alcuni anni fa non riuscivano a replicarla, sia per problemi di programmazione e peso finale sulla CPU, sia perché si tratta di errori random che è impossibile prevedere.
Nel caso di un nastro analogico, le cose si complicano ancora di più: entrano in gioco decina di variabili, come il materiale di cui è composto il nastro, la velocità di scorrimento (IPS), il campo magnetico, l'effetto Flutter e Wow.. insomma una sfida veramente difficile da vincere se si tratta di emulazione fedele eppure... eppure Acustica Audio, con la nuova tecnologia HTET, sembra essere riuscita in un'impresa impossibile.
INTERFACCIA E CONTROLLI
A differenza di Taupe, non è presente una sezione di compressione e l'interfaccia è più immediata e semplice da capire, decisamente più incentrata sull'emulazione del nastro, con quindi più controlli e regolazioni dedicati.
Taupe Studio ha una sezione di equalizzazione, con un profilo diverso per ogni emulazione e completamente editabile, molto semplice e intuitiva.
Il signal flow è piuttosto semplice, il VU Meter è fornito di due indicatori, uno corto e uno lungo, i quali si riferiscono rispettivamente ad Output e Input.
- Input Trim: Taupe Studio è calibrato su un segnale a -18 dBFS RMS, o 0 dBu quindi, se il segnale in input è più o meno al livello giusto già di suo, non c'è bisogno di utilizzare questo controllo, tuttavia, se il segnale è troppo basso l'effetto del nastro potrebbe sentirsi poco mentre se è troppo alto il segnale in uscita potrebbe essere troppo distorto o compresso.
- Tape Model: ben 27 emulazioni divise in 5 categorie di modelli, alcune appena percettibili altre che letteralmente snaturano il suono originale, tutte emulate sia a 7,5 IPS che a 30 IPS.
- Wow&Flutter: Lo switch al di sopra dello knob attiva questa sezione: con lo knob principale si regola la quantità di modulazione del segnale, con il controllo Rate si può aggiustare la velocità.
- Drive: in linea di massina Taupe Studio aggiunge già di per sé una distorsione, ma nel caso si volesse spingere un po' di più, questo knob è quello che dovete utilizzare, ovviamente in senso orario e senza esagerare!
- Pre: attiva o disattiva la sezione di preamplificazione dell'emulazione di tape machine.
- Hysteresis: muovendo il controllo in senso orario il comportamento diventa via via più imprevedibile, colorato e dinamico quindi, se si tratta di una sessione di mastering, meglio tenersi più orientati verso la modalità Tight, più lineare, pulita e precisa
- Sezione Eq: qui mi limito a segnalare la presenza di un analizzatore di spettro attivabile tramite il pulsante Analyzer e a sottolineare che le curve di equalizzazione di ogni modello sono caratterizzate da due zone, una blu chiaro, che corrisponde ad una curva di Eq quando Taupe Studio non sta saturando più di tanto, e una blu scuro, che rappresenta come la componente in frequenza si modifica nel caso si calcasse un poco di più la mano (per esempio qui si può prevedere che, aumentando la saturazione, le alte frequenze passano da un lieve cut a un marcato boost).
- Pan: controlla sia il normale Pan che la larghezza dell'immagine stereo (quest'ultima tramite controllo Amount) e nella sezione Pan Mode sono presenti otto tipi di pan, con differenti Pan Law che vanno quindi a modificare il volume del segnale mid (0, -3, -4,5 dB).
- Output Level: aggiusta il segnale in uscita, ottimo per mantenere un volume costante nel caso Taupe Studio aumenti o diminuisca il livello a causa del processing.
- Listening Modes: LR (Stereo), M (Mid), S (Side) e ∆ (Delta), quest'ultimo permette di ascoltare la differenza tra segnale dry e quello processato.
- Oversampling: riduce l'effetto aliasing tramite un oversampling interno al plug-in stesso, il che aumenta la richiesta di calcolo da parte della CPU ma rende il segnale quasi privo di artefatti indesiderati.
IN PROVA
Come suona Taupe Studio?
Suona molto bene, non c'è dubbio. La leggera compressione e la distorsione armonica si fanno sentire, le emulazioni di Wow&Flutter sono veramente credibili e danno un feeling realmente analogico, la sezione dedicata al pan è eccezionale e innovativa, forse la vera chicca di Taupe Studio.
Ma... c'è un ma... partiamo dalla loro nuova tecnologia proprietaria, chiamata HTET, qui di seguito uno screenshot di una loro grafica per la release di Tupe Studio
“...designed to recreate the dynamic, non-linear behavior of real analog tape..”, questo è ciò che in effetti renderebbe Taupe Studio veramente diverso e con una marcia in più, purtroppo però sono incappato in un paio di situazioni dove un semplice Null Test (invertire di fase due segnali teoricamente uguali dovrebbe portare al silenzio assoluto, perché si annullano a vicenda), dove mi aspettavo di sentire qualcosa o di vedere un minimo segnale sul master.. è purtroppo riuscito.
Alcuni parametri, come Pre e Hysteresis, sembrano non avere il minimo effetto sul segnale, mi spiego meglio: dopo aver ottenuto il silenzio totale mettendo in controfase due tracce di rumore bianco fatte passare ognuna per un Taupe Studio con le stesse impostazioni (copiato e incollato su seconda traccia invertita di fase), mi aspettavo che muovendo anche di poco un qualsiasi parametro su uno solo dei due plug-in, io potessi sentire qualcosa o veder comparire un minimo segnale, anche solo a -60 dBFS, sul master.. e a questo punto succede qualcosa di veramente strano quando entrano in gioco i parametri Hysteresis e Pre.
Hysteresis non ha alcun effetto sul segnale finché non si inizia a spingere veramente molto, tanto che il segnale diventa distorto e, a quel punto, intervengono sia una leggera compressione del segnale che due comportamenti diversi di attacco e rilascio a seconda della posizione dello knob Hysteresis, attacco e rilascio lenti in modalità Loose, decisamente più repentini in modalità Tight.
La funzione Pre ha un funzionamento simile: finché non si spinge veramente tanto col drive o con il livello di uscita del segnale (VU meter letteralmente inchiodato fisso a fondo scala), sembra non sortire il minimo effetto, il Null Test ha come risultato il silenzio assoluto.
Questo mi porta a pensate che sarebbe stato interessante vedere comparire questa “non-linearità” anche a livelli di segnale un po' più bassi, proprio perché essendo un plug-in e non una macchina analogica reale, alcune regole possono essere aggirate. A onor del vero, tutto sommato, Taupe Studio si comporta proprio come un nastro reale, ossia fino a un certo punto sembra quasi non avere effetto sul segnale e poi, di colpo, esplodono armoniche, distorsione e non linearità, tutte assieme.
Di fatto, rimane un dato ineccepibile: Taupe Studio suona da paura, su questo non si discute, e pesa anche assai poco sulla CPU, notevole progresso questo.
E' quindi bene tenere a mente che, se si vuole ottenere il massimo da Taupe Studio, c'è bisogno di spingere parecchio col livello del segnale e col Drive, al limite della distorsione vera e propria anche perché, come viene esplicitamente detto nel manuale, questo plug-in, a differenza di molti altri della serie Acqua, è fatto per lavorare con segnali in ingresso più alti del normale.
Affascinante la sezione Pan, soprattutto i diversi algoritmi di Pan Mode (0, -3, -4,5), che sanno dare un feeling veramente particolare al mix e allargano o stringono l'immagine stereo fondamentalmente agendo sul bilanciamento tra i volumi di Mid e Side.
Il suono è quello di un nastro, quindi man mano che si spinge i transienti si attenuano in modo morbido e musicale, la dinamica si comprime, il suono diventa via via più amalgamato e rotondo e, allo stesso tempo, prende vita e diventa gradevolmente più presente.
Anche la funzione Oversampling ha un effetto notevole e, anche se aumenta la richiesta di calcolo da parte della CPU, sicuramente rende il processing del segnale più accurato e preciso, quindi se Taupe Studio viene utilizzato in fase di Mastering, è consigliabile impostarla al massimo.
Ho creato due semplici esempi audio, un mix dove non c'è nessun Taupe Studio attivo (Dry) e un secondo dove ne ho inserito uno su ogni singola traccia, compresi il riverbero e il master (Wet) e la differenza è notevole: oltre al suono che risulta più morbido e bilanciato, anche gli strumenti sembrano essere molto più amalgamati tra di loro, piacevoli, musicali, come se ci fosse una specie di “collante” tra di loro, soprattutto per quel che riguarda i transienti che non sembrano scappare qua e la nel mix.
L'idea dell'equalizzatore, infine, è decisamente ottima per due motivi, il primo è che le zone colorate ci danno un'idea di come si comporterà il suono man mano che il plug-in satura il segnale e, secondo motivo, possiamo già equalizzare da qui lo strumento in questione o la voce senza dover aprire un altro plug-in. E sugli equalizzatori, Acustica Audio non ha alcunché da imparare dagli altri, anzi...
Per concludere: Taupe Studio è un prodotto facile da utilizzare, nel senso che i controlli sono pochi e di facile interazione, tuttavia capire quanto e quando si possa spingerlo è una cosa che richiede un allenamento di ascolto e una conoscenza da professionisti, non è un prodotto per neofiti a mio parere.
CONCLUSIONI
Spenderei 180 € per un plug-in come Taupe Studio? Penso di sì, ovviamente a meno che io non abbia già un vero nastro in studio!
Il feeling è veramente analogico, per certi tipi di musica è senza dubbio una infarinatura vintage che può anche causare una leggera malinconia ai più anziani del settore audio, quelli che hanno lavorato per anni solo con macchine analogiche.. semplicemente perché il digitale non esisteva ancora o era ancora così embrionale da essere a malapena adatto alla registrazione.
PRO
Suono
Tecnologia HTET
Distorsione armonica
Molto realistico
Basso consumo CPU
Sezione Pan
CONTRO
L'effetto reale si palesa solamente quando si spinge veramente tanto
Interfaccia semplice e diretta ma è un plug-in che richiede esperienza di ascolto notevole
Acustica Audio Rice: convoluzione più algoritmi per riverbero - Review
Acustica Audio Dove: il plug-in per bilanciare il mix - Recensione