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Test: Kawai ES110, il pianoforte digitale entry level di peso

Rapporto qualità/prezzo8
Suono8
Facilità d'uso8
8

Compatto, leggero e con funzionalità che lo rendono adatto non solo per lo studio, ma anche per fronteggiare agevolmente il palco: il pianoforte digitale per ogni occasione?

Dopo circa tre anni di onorato servizio, l’apripista della serie ES è stato completamente rivisto, non solo per quanto concerne elementi cardine quali la meccanica o la generazione sonora, ma soprattutto in alcune funzionalità a corredo. Lo studente o l’appassionato oggi molto spesso si divide tra lo studio e il divertimento, magari calcando anche qualche palco e interagendo con le più recenti applicazioni musicali. Il nuovo Kawai ES110 può rispondere a determinate esigenze: vediamo come.

Caratteristiche

Disponibile nei colori bianco o nero, lo chassis in materiale plastico dell’ES110 è pressoché identico nelle forme a quello del modello precedente; i tecnici Kawai sono intervenuti ai lati del pannello posteriore, inserendo dei piccoli fori per incrementare l’ariosità della diffusione sonora interna; anche il pannello comandi non subisce variazioni, con un editing approfondito praticabile sempre attraverso la pressione degli switch e la selezione delle funzioni sparse lungo la tastiera. La meccanica di questo strumento è inedita: si tratta della Responsive Hammer Compact (RHC), una variante “light” del raffinato modello RH3 che equipaggia l’ammiraglia di gamma ES8; le differenze più evidenti sono l’assenza del terzo sensore nell’elettronica, dei piccoli contrappesi applicati sul bordo dei tasti e della finitura “Ivory Feel” per quanto concerne quelli bianchi.

Lo spaccato della meccanica Responsive Hammer Compact

Lo spaccato della meccanica Responsive Hammer Compact

La generazione sonora adottata per l’ES110 è la stessa del modello precedente (tecnologia proprietaria denominata “Harmonic Imaging”), ma Kawai è intervenuta con piccoli ritocchi per quanto riguarda le timbriche di contorno denominate “Other”: i preset di pianoforte acustico sono impreziositi da tre rumori tipici quali la risonanza simpatetica delle corde, il rumore degli smorzatori alla pressione del pedale Damper e quello generato dal ritorno della meccanica in posizione di riposo (Fall-Back Noise). Complessivamente, l’ES110 fornisce 18 preset così distribuiti nei tre banchi disponibili: quattro timbri di pianoforte acustico con due variazioni ciascuno (Concert, Studio, Mellow e Modern/Rock), tre preset di pianoforte elettrico e due di organo, infine il banco Other propone timbriche di clavicembalo, vibrafono, più due coppie di preset selezionabili per gli archi e il basso acustico/elettrico. La polifonia è di 192 note. Il menu dedicato all’editing del suono comprende inoltre la selezione del riverbero (tre tipi), il Voicing, il Transpose, il Brilliance, la regolazione della risposta al tocco, l’intonazione fine, il temperamento e l’attivazione di un effetto dedicato alle modulazioni su alcuni preset di pianoforte elettrico e del banco Other. L’ES110 dispone di modalità per porre due parti sulla tastiera in Split o Layer, mentre quattro locazioni di memoria Registration consentono di fissare altrettante preferenze in termini di timbro e funzionalità generali per un facile richiamo durante l’uso; lo strumento dispone inoltre di una modalità di autospegnimento programmabile fino a due ore e della possibilità di impostare all’accensione dello strumento una User Memory con le proprie preferenze generali (Startup Setting). Oltre ai 12 brani dimostrativi, l’ES110 dispone della modalità Lesson, peraltro attivabile a scelta solo per la mano destra o sinistra e Kawai ha inserito in ROM le oltre 40 song incluse rispettivamente nei primi due volumi della collana Alfred’s Basic, più i 25 brani studi facili per pianoforte del compositore Friedrich Burgmüller. Il recorder MIDI interno consente di registrare in memoria fino a tre song (15.000 note max).

Il pannello comandi posto sul lato superiore sinistro dello strumento

Un’altra novità insita nell’ES110 è il supporto del protocollo Bluetooth/MIDI, per l’impiego dello strumento nelle vesti di controller per pilotare applicazioni musicali caricate su smartphone e tablet. Accanto alle canoniche porte MIDI In/Out, nel pannello posteriore dello strumento troviamo ora una coppia di Line Out su prese in formato jack da 6,3 mm, per collegarsi direttamente a mixer, interfacce audio o sistemi di amplificazione; completano il parco connessioni la coppia di prese cuffie poste sulla sinistra del pannello frontale. Nella diffusione sonora, i tecnici Kawai sono intervenuti inserendo due speaker circolari da 12 centimetri di diametro, al posto della coppia precedente di forma ellittica, mentre l’amplificazione eroga sempre 7 Watt a ciascun canale. Rimarchevole sull’ES110 la presenza di modalità per escludere gli speaker interni impiegando le prese Line Out, oppure i tre preset selezionabili per calibrare la resa della diffusione sonora secondo il posizionamento dello strumento (Speaker EQ). In conclusione, un cenno al peso complessivo, perché nonostante l’introduzione di una nuova e consistente meccanica i tecnici Kawai sono riusciti a ridurlo a 12 Kg, circa tre chili in meno rispetto al precedente modello. Tra gli accessori, oltre al leggio spicca la presenza del raffinato pedale a controllo continuo F-10H.

La presa per il pedale Sustain e la coppia di uscite Line Out poste nel pannello posteriore

Il test

Una premessa prima di partire: Kawai da tempo fornisce piccoli tool per ottimizzare il suono dei suoi strumenti e in un modello portatile come l’ES110 la modalità Speaker EQ va seriamente considerata, se volete affinare la resa sonora dai diffusori interni in qualsiasi condizione di uso. Lo chassis dell’ES110 mantiene le ottime caratteristiche di solidità già rilevate nel modello precedente, inoltre le forme lineari ne semplificano il trasporto. Le attenzioni dei tecnici Kawai si sono concentrate anche su piccoli particolari come il leggio a corredo, che sulla base di appoggio degli spartiti presenta dei piccoli bordi che evitano ai fogli di scivolare: ben fatto. La meccanica RHC rimpiazza la storica variante AHA-IVF, per anni montata su buona parte degli strumenti più economici di Kawai: in questa nuova versione rilevo dei miglioramenti in termini di consistenza al tocco e nella risposta del tasto, ora più reattivo eseguendo dei fraseggi veloci. L’assenza di una finitura in avorio sintetico non intacca il feeling e la tastiera oltre a rivelarsi poco stancante consente sempre un buon controllo anche in situazioni particolari, come una serata umida sul palco o una piccola sudorazione delle dita dopo qualche ora di studio. Accendo lo strumento e fin dalle prime note sono rimasto piacevolmente stupito dalla diffusione sonora interna rinnovata, perché regala un carattere più imponente e al contempo piacevolmente arioso alle timbriche. A volumi sostenuti gli altoparlanti non cedono e non rilevo inoltre sgradite risonanze provocate dallo chassis in plastica: complessivamente un bel lavoro. Rimarchevole infine la presenza di una modalità “Speaker Off”, che consente di zittire all’occorrenza i diffusori interni impiegando le prese Line Out dell’ES110.

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La qualità delle timbriche di pianoforte proposte complessivamente è di buona fattura, segno che Kawai anche su questo modello “entry level” non lesina su elementi piuttosto critici come, per esempio, la qualità dei convertitori: benché non si tratti di un campionamento nota per nota come sui fratelli maggiori, ciascun timbro presenta una bella omogeneità nei singoli layer e un decadimento naturale; se parametri quali il Voicing e il Brilliance consentono di plasmare il carattere secondo i propri gusti, i tre rumori tipici disponibili aggiungono quel tocco di realismo al suono che non guasta. In termini di interazione tra meccanica e generazione sonora, presumo di default un’impostazione che – nell’area Virtual Technician dei fratelli maggiori – è definita “Center damping”, in cui il suono è piuttosto generoso in gamma grave e acuta, mentre in quella centrale è più morbido e meno aggressivo. Gli otto preset disponibili tra i pianoforti acustici consentono di esplorare un ampio parco di generi musicali classici e moderni: a questi prezzi tanta varietà è merce rara. I piccoli ritocchi su alcune timbriche di contorno vanno nella giusta direzione, perché i pianoforti elettrici ora esprimono un carattere più caldo e avvolgente, grazie al Chorus onboard, mentre nella coppia di archi in sezione rilevo una pasta meno digitale; nello specifico, resto perplesso sulla scelta di escluderne il controllo del decadimento attraverso il pedale sustain, che ne circoscrive l’uso solo in layer con le timbriche di pianoforte.

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Nella sezione didattica spiccano l’area Lesson, che consente anche all’autodidatta di muovere i primi passi con lo strumento, oppure i 100 pattern Rhythm associati al metronomo, peraltro di buona qualità e validi sia per l’esercizio che per l’intrattenimento, magari impiegando parti di basso e pianoforte in split per simulare un trio jazz; purtroppo, anche nell’ES110 manca una modalità per suonare a quattro mani su due zone della tastiera. In un’epoca in cui su certi strumenti ha preso piede l’interfaccia USB per veicolare il protocollo MIDI, Kawai getta un ponte tra passato e futuro fornendo sia due porte In/Out in formato DIN pentapolare, sia introducendo il supporto Bluetooth, per l’impiego di applicazioni proprietarie o di terzi; a riguardo, la app gratuita Kawai Sound Museum per i dispositivi iOS cela una bella sorpresa, perché nel menu Favourites potete allestire fino a otto combinazioni diverse di preset (contro le quattro disponibili a bordo), anche in split o layer e regolandone i rispettivi volumi, con il gradito bonus che il suono non si interrompe al variare della selezione durante l’esecuzione. In coda a questo test troverete le demo video dello strumento, tra cui quello dedicato a questa interessante applicazione, realizzato con l’amico pianista Franco Cadamuro: non perdetelo! Per concludere, le ultime due pagine dell’esaustivo manuale contengono due pratiche mascherine con le indicazioni per compiere velocemente tutte le operazioni di editing: vi suggerisco di scaricare la versione PDF del manuale e stampare queste pagine, per tenerle sempre accanto al vostro ES110 se volete compiere delle regolazioni al volo.

Il menu Favourites della app Kawai Sound Museum: le icone evidenziate dalle frecce rosse indicano rispettivamente la modalità layer (in alto) e split (in basso) impostata per ogni combinazione di preset

Il menu Favourites della app Kawai Sound Museum: le icone evidenziate dalle frecce rosse indicano rispettivamente la modalità layer (in alto) e split (in basso) impostata per ogni combinazione di preset

Conclusioni

Devo ammettere che Kawai mi ha stupito positivamente con il nuovo ES110, perché gli aggiornamenti introdotti ne espandono concretamente il range di impiego; inoltre, la riduzione del peso complessivo ne semplifica ulteriormente il trasporto. Il Bluetooth MIDI è una mano tesa per estendere ulteriormente le potenzialità dell’ES110 attraverso un dispositivo iOS in qualsiasi contesto, e senza dover collegare cavi o interfacce. Come di consueto, nonostante l’incremento dei contenuti proposti, il prezzo dell’ES110 non subisce variazioni di rilievo rispetto al modello precedente: brava Kawai!

 

PRO

Flessibilità di uso

La diffusione sonora interna migliorata

Il parco accessori a corredo e il software in bundle

CONTRO

Manca una modalità didattica a quattro mani

Le timbriche di archi svincolate dal pedale sustain

 

INFO

Furcht

info@furcht-pianoforti.it

Prezzo: € 650,00 + IVA

 

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